L'arrivo alla fortezza, Yoku Tanso

Erano passati quasi 200 anni dallo sterminio dei suoi fratelli, e da quel momento la sua vita era stata passata in solitario, viaggiando per le terre di quel mondo desolato.
Durante uno dei suoi viaggi sentì parlare della Fortezza dell'anello, un luogo dove gli esseri più forti e malvagi del mondo si riunivano per i loro loschi piani.
Yoku aveva assolutamente intenzione di entrare in quella fortezza, in modo da poter aumentare il proprio potere per distruggere la razza umana.
Aveva sentito anche che la via del castello era presidiata da un enorme mostro formato da fiamme e oscurità, se si fosse mostrato avrebbero dovuto combattere, e questo non allettava molto l'Homunculus.
Dopo molti giorni di viaggio finalmente arrivò nei pressi della Fortezza dell'anello senza particolari problemi, ma forse i problemi stavano per mostrarsi.

Proprio come aveva previsto, il mostro era comparso all'improvviso, e proprio come lo avevano descritto era completamente ricoperto da fiamme, con una frusta in una a mano e una spada fiammeggiante nell'altra.
Yoku lo guardava con aria di sufficienza, gli occhi viola con la pupilla allungata scrutavano il mostro in modo molto annoiato, non aveva per nulla voglia di combattere.
Purtroppo per lui la bestia non era dello stesso avviso e lanciò la propria frusta verso l'uomo che non cercò neanche di evitare il colpo, si limitò a ricoprire la caviglia con un piccolo strato di carbonio in modo che la frusta non lo ustionasse, poi il Barlog espulse dalla bocca una grande onda rovente che si sarebbe avventata sull'Homunculus, ma questi estrasse la sua lancia e la mise di fronte a se facendola roteare velocemente, in modo da creare dello spostamento d'aria fredda e da bloccare almeno un po' il vento caldo.
Dopo di ciò il mostro fiammeggiante strattonò Yoku avvicinandolo a se, l'Homunuculus mantenne l'espressione atona lasciandosi trascinare sotto il Barlog.
Ora era disteso a terra, mise le mani in tasca e vide che il mostro stava mirando al petto con la sua spada, il ragazzo con uno sbuffo attivò ancora lo scudo di carbonio al petto in modo da rendere completamente inutile l'affondo della spada.
Senti bel mostro, io non ho alcuna voglia di combattere contro di te, che ne dici di farmi passare?

Far roteare la Lancia per parare l'onda calda si era rivelata una mossa inutile, dato che il calore lo investì lo stesso bruciandogli leggermente il petto e facendolo cominciare a sudare, però mantenne lo stesso il suo sguardo assente.
Dopo essere stato trascinato davanti al mostro venne colpito dalla spada infuocata che però fu parata dallo scudo di carbonio dell'Homunculus.
Yoku cercò di parlare al demone, ma questi visibilmente infuriato bloccò le caviglie del ragazzo e gli lanciò contro una grande sfera di magma che lo avrebbe danneggiato gravemente.
L'Homunculus stava cominciando ad alterarsi infatti ricoprì interamente il proprio corpo con l'armatura di carbonio mentre attivava il proprio talismano, facendo in modo da non spendere energia per la tecnica.
Dopo che il Barlog lo colpì con il magma, Yoku ne uscì fisicamente trasformato in un modo indefinibile.
I capelli erano scomparsi e la pelle era diventata di un colore blu-nero, dagli occhi si diramavano due strisce rosse verticali che poi si dirigevano agli orecchi formando una piccola cupola rossa, la sclera degli occhi era completamente nera e i denti erano aumentati di dimensioni, crebbero soprattutto i canini inferiori che uscirono dalla bocca dando all'Homunclus un aspetto ancora più truce.
Dopodiché evocò il suo familio, una piccola palla d'ombra che viaggiava sopra qualche centimetro dal suolo, da essa si diramarono migliaia di ombre nere che avvolsero il Barlog in una specie di campana, da lì spuntarono dal buglio migliaia di occhi giganteschi e bocche ghignanti, questo lo avrebbe sicuramente intimorito, facendogli perdere la presa da Yoku che ne avrebbe approfittato per liberarsi, se non ci fosse riuscito avrebbe comunque avuto la sua chance per attaccare, infatti estrasse la balestra e la puntò verso il muso del mostro per poi sparare sei dardi in modo da danneggiarlo lievemente per poi fuggire senza problemi dalla morsa del demone infuocato.

Le ombre che avvolsero il Barlog non sortirono l'effetto sperato, d'altronde quel mostro abitava nelle profondità dell'inferno e non veniva intimorito facilmente, quindi emise un portentoso urlo e sfruttando le sue ali fece un grande salto uscendo dalla tecnica del familio che intanto era ritornato alla forma originale.
Yoku non era riuscito a colpirlo neanche con la balestra, era proprio un avversario ostico, non era sicuro di riuscire a superarlo quindi riprovò a parlare, ma stavolta la sua voce era orribilmente mutata, sembrava che le sue corde vocali sfregassero su una lastra di ferro.
Andiamo ragazzone, hai già visto il tuo fuoco non mi scalfisce, che ne dici di farmi passare e facciamo finta di niente?!
Per risposta il Barlog si infiammò ancora di più ed alzò le mani al cielo come se stesse chiamando un dio, ma al posto di una figura angelica che scende dalle nuvole, dalle sue mani si formarono dei piccoli grumi di fuoco che si ingrandirono in modo spropositato fino a formare una gigantesca palla fiammeggiante.
Mmm... rettifico, QUESTO potrebbe farmi male...
Comunque no stette a guardare, la piccola sfera d'ombra cercò di formare due forbici d'ombra sotto il mostro, e avrebbe attacca i suoi polsi che sorreggevano la sfera infiammata.
Naturalmente il familio non era in grado di tener testa alla forza del demone, ma cercò di dare abbastanza tempo a Yoku di contrattaccare.
L'Homunculus estrasse dalla sacca che portava dietro la schiena due grossi guanti corazzati a forma di leone ruggente, e sfruttando la sua velocità elevata si fiondò alle gambe del nemico cercando di colpirlo ripetutamente con essi,in modo di farlo cadere in terra facendo fallire il suo potente attacco.