Quest: L'ammaliatrice

La superficie del lago era liscia come uno specchio naturale, su cui si riflettevano ora le stelle, unica luce nella notte priva di luna. Il silenzio era innaturale. Qualcosa di oscuro si muoveva lungo il bordo del lago Vesproscuro, sebbene le sembianze fossero di tutt’altra apparenza. Nessuno nelle vicinanze... Probabilmente gli abitanti della zona erano diventati anche troppo prudenti, ma nessuno avrebbe saputo resistere a quel canto...
L’esile figura, vestita dei colori del cielo d’estate, si spinse al limitare della foresta oltre la quale si apriva la piana che conduceva alla roccaforte di Fornost. Una leggera brezza prese a soffiare, mentre le mani affusolate si muovevano sapientemente sulla candida lira. Il dolce suono della melodia fatata fu portato così nella direzione voluta, mentre la magica figura intonava il suo triste canto. Parole di una lingua sconosciuta a i più, ma il cui effetto era ben noto. Essa giunse alle porte di Fornost e le due guardie appostate per vegliare sull’ingresso della città nulla poterono contro di essa. Spogliatisi delle armature che indossavano, si diressero silenziosamente verso l’origine del canto ammaliatore, svanendo nella foresta, mentre chi aveva causato quel prodigio li guidava lungo le sponde del lago fatato, svanendo poi al suo interno.

Un grido straziato squarciò il silenzio della notte, giungendo sule ali del vento alla città e destando gli abitanti dal sonno che li aveva colti da alcune ore.
Anche Camaldhun, signore di Fornost fu destato. Seduto sul letto, già sapeva senza dover abbandonare la sua stanza, che era successo di nuovo. La creatura misteriosa aveva colpito ancora una volta.

Dei del cielo, fate sì che sia l’ultima volta, pensò guardando la notte oltre la finestra. Quanto ancora ci avrebbe messo ad arrivare l’aiuto richiesto alle fortezze? Quanti giovani uomini ancora sarebbero dovuti soccombere, prima che l’ecatombe cessasse?

Malganis stava cercando colei che si chiama l'ammaliatrice, il suo canto e affascinante e armonioso quanto letale, ma prima si doveva fermare a Fornost,
prima di andarla a cercare però, è meglio parlare con Camaldhun, il loro signore di fornost.
A ogni movimento del mago, si sentivano piccoli sassi che scricchiolavano, la notte fonda oscurava la città di fornost, Malganis durante il suo cammino si chiese molte questioni su chi era l'ammaliatrice, quanto era armonioso il suo canto e, quanto letale e quanto era affascinante? i mille punti di domanda che si mischiano nel cervello del mago potevano essere risolti solo dopo averla incontrata a quattr'occhi, arrivato davanti alle porte delle città, si meravigliò per quante persone erano sveglie.
s-s-salve, io sono Malganis Intraflame, mago guerriero proveniente dalla fortezza del anello, sono qui per cercare camaldhun, devo parlagli di questi misteriosi incontri con l'ammaliatrice.
Le urla del mago non era molto forte, ma comunque sperò che il signore di fornost si fece vedere, cosi che possa parlare di questa misteriosa creatura.
Per Malganis era la prima volta che entrò in questa città, a suo modo di vedere la città gli sembrò una città ordinata, e sperò che il popolo ne fosse altrettanto, poi nella mente del mago ritornò il bivio di questa ammaliatrice, spero di non farmi ingannare da lei, da quanto o letto, chi viene ingannato dal suo meraviglioso canto, viene ucciso, molto assomigliante al mito delle sirene Malganis immagina la ragazza bella quanto il sole caldo d'estate, con un vestito bianco, bianco come la neve fresca che cade di giu verso natale, occhi azzurri come un lago ghiacciato, capelli neri e lunghi fino hai piedi, labbre carnose e rosse come una rosa, e un bellissimo viso allungato ma, affascinante, questo, era quello che il mago immaginava fisicamente della ammaliatrice, poi venne il turno dei suoi sentimenti, lui la pensa docile, e astuziosa come una volpe, Malganis fermo, non pensare a queste cose, sto cominciando a impazzire per lei adesso Malganis era preoccupato perchè pensava già a lei.