Quest: Minotauro furioso

Ticondrius e Blaster partirono a gran velocità dalla locanda e volarono per molti giri di clessidra. Il tramonto si avvicinava sempre più e quando arrivarono a Dunland, il sole, era ormai pronto a salutare la valle con i suoi ultimi raggi rossi dorati.
Le piane collinose si mostravano con rada ma evidente vegetazione mentre dappertutto c'era un terreno roccioso ottimo per le coltivazioni d'altura. Finalmente arrivarono sopra la città di Dunland e notarono ben presto un grosso fracasso.
Le guardie invitavano la gente a rintanarsi dietro le mura mentre i soldati uscivano all'esterno chiudendosi le porte alle spalle e bloccando il minotauro fuori dalla portata delle donne e dei bambini.
Blaster si rivolse al demone dicendo:
"Ehi demone data la sua altezza e la sua gran massa, se lo blocco al terreno, sei in grado di ferirlo? Magari con qualche arma avvelenata?"
Ticondrius si girò verso il suo momentaneo compagno di missione rispondendo:
"Non c'è alcun problema!"
Slegò dalla sua cintura la balestra ed era pronto ad incantarla con il globo dell'arcangelo.
Appena la balestra toccò quel globo la punta della freccia si avvelenò. Puntandola verso il basso ventre del minotauro, fece pressione sul grilletto lasciando partire il dardo avvelenato.
Nello stesso istante, partì da sopra di lui, una colonna di fiamme che curvò a mezz'aria per poi scendere con violenza a terra in direzione del minotauro.

Glia attacchi del demone, aiutati dall'intervento magico di Blaster, avevano fatto in modo che avessero successo andando così a minare ed indebolire il mostro.
La freccia gli si era conficcata in una coscia mentre la fiammata aveva completamente ustionato l'altra gamba. I due colpi avevano reso drammatici e difficoltosi i movimenti della bestia, soprattutto considerando la doppia gravità che lo appesantivano vistosamente.
Ricevuti i colpi ruggiva ferocemente con evidenti smorfie di dolore strappandosi la freccia dalla gamba. Ormai, però, era troppo tardi.
La ferita era gonfia, il pelo attorno assumeva uno strano colorito grigiastro ed il veleno si stava già diffondendo consumando le energie del minotauro.
Diede un forte colpo al suolo alzando un masso di notevoli dimensioni poi con un pugno lo scagliò verso l'arcangelo.
"Ma è scemo?"
Il suo compagno non aveva tutti i torti. Il minotauro era ad una distanza di 20 metri dai due guerrieri ed il colpo sarebbe difficilmente arrivato fino a loro e sicuramente non al massimo della potenza. Poi aggiunse:
"Ci vuole ben altro per ferirmi...Tico, ti proporrei di concludere presto lo scontro, sto cominciando a sentirmi un po' male stando con te..."
Il demone lo fulminò con lo sguardo.
"Tico??? Sei pregato di non chiamarmi con insulsi nomignoli, in ogni caso mettiamo a nanna il cucciolo...per sempre!"
Tese la mano verso di lui con il palmo aperto e rivolto verso la bestia.
Dalle cinque dita ben spalancate uscirono 5 raggi roventi che viaggiavano velocissimi contro il nemico. Si attorcigliavano l'uno con l'altro a spirale generando come un unico raggio spesso che mirava a trafiggergli il cuore sbucando dall'altro lato.
Poi porta le mani affiancate l'una all'altra creando una sfera di fuoco. Man mano che allargava le mani la sfera aumentava di dimensioni. Quando le mani arrivarono tese al cielo la sfera era di circa 30 metri di diametro.
Con un gesto violento delle mani in avanti la sfera si dirigeva veloce contro il minotauro e sarebbe esplosa appena avrebbe toccato qualcosa. Se quel qualcosa era il nemico avrebbe mutilato il suo corpo lasciando pochi rimasugli carbonizzati.