Posts written by Glawulf

Tricondius rispose qualcosa al nano, ma Baoden non lo ascoltò affatto, concentrandosi sul suo duello.
Era riuscito a piegare quella grossa spadona, proprio come voleva. Ora il Predone avrebbe avuto più difficoltà a colpirlo, non potendo più disporre di quell'arma così lunga.
Il massiccio avversario guardò la sua spada ritorta, per poi alzare il braccio e scagliarla verso il nano.
Erano vicini, troppo, l'avrebbe colpito sicuro. Cercò di alzare la sua scure per proteggersi come meglio poteva, invano.
L'arma ritorta gli finì precisa addosso l'elmo, costringendo Baoden a spostarsi all'indietro, traballante, per attutire il colpo.
La testa gli doleva, forse stavolta il bernoccolo sarebbe comparso. Il basso guerriero sperò che non fosse troppo grosso, altrimenti c'era il rischio che il suo cranio restasse incrastato nell'elmo a causa della bozza, e per togliere quel copricapo sarebbero stati dolori.
Sgranò gli occhi, non doveva distrarsi, poteva essergli fatale.
Cercò con lo sguardo quel maledetto che aveva osato colpirlo e lo vide spiccare un enorme balzo.
"Se mi viene addosso mi schiaccia!" pensò.
Finire sotto un bestione ferrato non era certo una cosa che gli potesse essere gradita.
Istintivamente si mosse di lato, con un guizzo assolutamente rapido, quasi istantaneo, ben oltre le normali capacità di agilità di un nano.
Aveva usato una delle sue tecniche particolari, concentrando le energie del suo corpo nelle gambe, per permettergli quel movimento così fulmineo.
Il Predone cadde al suolo, mancando il suo obiettivo. Ora erano a circa cinque metri di distanza.
Il terreno quasi sobbalzò nell'attimo in cui quel pesante combattente ricadde a terra.
"Pensavi di schiacciarmi sotto le tue suole eh? Nessuno può pestare un nano!"
Gli disse con orgoglio. Ora Baoden ne aveva abbastanza. Non sopportava l'idea di farsi mettere i piedi in testa da quel burattino senza intelletto.
Era una marionetta, un semplice soldatino, bramoso solo di saccheggi e dolore altrui.
Quel Predone gli ricordò gli infidi orchetti che avevano ucciso suo padre. La rabbia prese possesso di lui.
Quelle creature non avevano diritto neppure di esser chiamati guerrieri.
Sì, quale miglior avversario poteva mandare all'altro mondo per onorare la memoria del suo genitore, se non un imbecille di latta come quello.
Afferrò deciso con entrambe le mani la sua grossa ascia e ripartì all'attacco.
Senza spada il suo avversario avrebbe potuto solo difendersi con braccia e gambe.
Accorciò la distanza tra loro. Alzò la scure sopra la testa.
Tentare un affondo così sarebbe stata una mossa vana, di certo il predone lo avrebbe evitato senza problemi, ma Baoden non era uno sprovveduto.
Convogliò ancora una volta le energie nella gambe e fece uno scatto di agilità impressionante.
Quel movimento doveva essere abbastanza spiazzante, vista la lentezza con la quale il nano si era avvicinato fino a quell'istante e il brusco cambiamento di velocità.
Grazie al fulmineo slancio saltò in alto, arrivando in una frazione di secondo all'altezza del suo avversario, per poi menare un colpo di inaudita violenza verso la testa del Predone, dritto in verticale.
Aveva impresso tanta di quella forza nell'affondo che, se l'avesse colpito, la sua misera armatura non avrebbe retto e la lama sarebbe arrivata precisa al centro del cranio nemico, sfondandolo.
In quest'attacco Baoden aveva utilizzato tutte le sue tecniche migliori, sia di velocità che di forza. Non voleva lasciare scampo a quel miserabile.

La figura, anzi, le figure, che si stavano avvicinando intromettendosi in quel duello, ora erano decisamente nitide e distinguibili.
Non erano della Fortezza del Vespro e presumibilmente neanche della Fortezza dell'Anello.
Erano malvagi, sì, ma non obbbedivano ad un capo, erano nomadi farabutti, dei predoni.
Sembravano muoversi in modo scattoso, come pupazzi, questo fino a che le loro pupille non si accesero di un rosso fiammante.
Imbracciarono le loro spade e si prepararono ad attaccare sia Baoden che Tricondius.
"Di un po sgorbio...ti sembra che uno dei miei alleati possa attaccarmi? E' chiaro che questi compagnoli sono quì per depredarci. Ti sei battuto discretamente fin ora ma credo che ora dovrò occuparmi di questa carne in scatola. Concludiamo il duello in modo non cruento...vediamo chi batte per primo il suo avversario! Cerca solo di non farti mutilare perche non verrò a salvarti"
Disse il demone al nano.
"Sta zitto! Tu parli troppo! Usa il fiato in battaglia, non per dare aria alla bocca!"
Rispose secco e velenoso il basso guerriero, concentrandosi ora sul nuovo avversario.
Quel combattente bardato era ben protetto e possedeva una spada dalle grandi dimensioni.
Le loro stature e le lunghezze delle rispettive armi ponevano il nano in svantaggio.
"Meglio provvedere..." pensò veloce, escogitando subito un attacco.
Corse verso il Predone e, a circa un metro e mezzo da lui, gli lanciò contro la spada corta, come se fosse un coltello.
La lama dell'arma roteò su se stessa, diretta verso la testa del nemico.
Se non l'avesse parata di certo la spada avrebbe impattato violentemente contro l'elmo dell'avversario, frastornandolo per alcuni istanti.
Tuttavia Baoden non credeva che il suo colpo avesse tanta fortuna da sortire quest'effetto.
Si aspettava piuttosto che il Predone muovesse la sua grossa spadona per deviare quell'attacco.
Qualunque sarebbe stato l'esito della mossa del nano, egli sapeva già bene cosa avrebbe fatto.
Sia se il mastodontico guerriero fosse rimasto frastornato dal colpo per alcuni istanti, sia se invece fosse impegnato a pararlo, Baoden avrebbe cercato, con un guizzo, di afferrare l'attaccatura tra elsa e lama nemica, con la sua poderosa presa, per poi piegarla e rendere l'arma inutilizzabile.
Tolto lo spadone dalle mani avversarie, la musica sarebbe cambiata.

I suoi occhi stavano ancora scrutando la creatura che si avvicinava, quando il demone gli disse:
"Cosa succede? Che fine affatto l'onore e l'orgoglio dei nani? Hai chiamato il babbo e la mamma per aiutarti nello scontro??
Baoden lo fulminò con lo sguardo.
"Ma che sta dicendo? Mi prende in giro? Quello non è un mio alleato!" pensò, indeciso se rispondere a Tricondius, ragionando sul fatto che questo forse era solo un tranello del demone per metterlo ulteriormente in difficoltà.
Di certo non poteva credere così facilmente che le parole del suo avversario fossero vere.
Ingannare, soggiogare e mentire non era affatto una pratica sconosciuta per i servitore delle tenebre.
Ora la figura che avanzava tra le nebbie della palude si stava facendo più nitida.
Il nano ancora non capiva di quale tipo di essere si trattasse, tuttavia era certo, non era un nano come lui.
"E quello lì ti pare un mio parente? Basta con questi giochetti demone! Se vuoi affrontarmi insieme al tuo complice almeno non usare sotterfugi! Sarò pronto a rispedirvi entrambi all'inferno!"
Disse infine secco Baoden, rimpugnando con la sinistra l'elsa della spada, per poi estrarla.
Il braccio ancora gli dava fastidio. Non avrebbe potuto utilizzare tutte le sue doti di schermitore, ma quella lama ancora poteva tagliare.. e lo avrebbe fatto.
Il nano fece uno scatto in dietro, allontanandosi ancora da Tricondius e spostando di continuo gli occhi, alternando lo sguardo tra il demone ed il nuovo avversario.
Avrebbe venduto cara la pelle. Come il padre e i suoi compagni, morendo, si portarono all'altro mondo il doppio dei nemici, lo stesso avrebbe fatto lui quel giorno se proprio fosse arrivata anche la sua ora.

L'agilità del demone fu tale che riuscì a frapporre le sue armi prima che gli attacchi del nano andassero a segno.
Tuttavia, per evitare che le corna dell'elmo del nano gli si conficcassero nel petto, decise di sacrificare la sua coda e lasciarla infilzare dai due spuntoni.
Ora i due combattenti erano uno di fronte all'altro.
Le armi strette con antrambe le mani erano incrociate le une con le altre. La testa di Baoden spingeva contro la coda di Tricondius.
Non c'era un'estremità dei loro corpi che non fosse impegnata.
Il nano stava avendo la megio. La sua stazza piazzata, la sua muscolatora, la sua forza, stavano facendo la differenza in quello spingersi reciproco.
Il demone tentò di buttarlo all'indietro, invano. La potenza muscolare dei due era ben diversa.
Tuttavia quel gesto bastò per staccarli un secondo, giusto il tempo necessario al combattente infernale di afferrare la sua balestra.
Baoden, vedendo l'arma da tiro, si scostò di colpo. Tuttavia non fu abbastanza agile da evitare il dardo.
La freccia arrivò al suo braccio sinistro, ferendolo poco sopra il gomito.
Con sprezzo del dolore il nano la spezzò e la estrasse, per poi gettarla a terra con disprezzo.
Una ferita del genere, su di un uomo, gli avrebbe compromesso l'uso dell'arto.
Era una fortuna che la sua coriacea costituzione rendesse il suo corpo più resistente a simili ferite.
Certo, non sarebbe stato in grado di brandire la sua spada allo stesso modo di prima, ma il braccio non era completamente fuori uso. Decise comunque di riporre l'arma corta.
Con un sorriso pieno di piacere, come se quel duello fosse una gioia inaspettata, il demone si fiondò ancora addosso a Baoden.
Partirono una serie di colpi ad "X" all'altezza del torace del nano, portati con entrambe le braccia.
Il basso guerriero non riusciva a scorgerli tutti, tuttavia erano abbastanza prevedibili e sequenziali.
Si limitò a piantare saldamente i suoi piedi a terra e a frapporre la larga lama della sua ascia, tenuta con entrambe le mani, alle armi del nemico, come se fosse uno scudo.
Il metallo che colpiva altro metallo faceva scaturire scintille dorate ed argentee.
Di nuovo una situazione di stallo, che però, diversamente dalla prima, vedeva il nano impegnato a difendersi, cosa che non gli piaceva affatto.
Per un secondo lasciò la presa al manico della scure con la mano destra e caricò un possente pugno proprio al centro della parte piatta della sua larga lama.
Voleva imprimere una spinta tale da scostare in dietro l'avversario, allontanandolo da lui.
Subito dopo sarebbe partito alla carica, stavolta senza risparmiare le enrgie e sfoderando tutte le sue tecniche migliori. Sapeva che con un avversario di quel calibro non avrebbe dovuto risparmiare colpi.
Era già in procinto di contrattaccare, quando si accorse che si stava avvicinando qualcun altro.
Con la coda dell'occhio cercò di scorgere chi fosse.
L'avversario che stava affrontando si era rivelato incredibilmente ostico, se stavano sopraggiungendo suoi alleati la situazione si sarebbe fatta critica che l'orgoglioso nano.

Il demone cadde a terra in malo modo, per poi rialzarsi subito e riattaccare.
Baoden era pronto a riceverlo ancora.
Tricondius fece uno scatto verso di lui. La botta ricevuta allo stinco permetteva un po' meglio di seguirne i movimenti, che tuttavia erano ancora estremamente rapidi.
Il demone sembrava voler infliggere un altro colpo con la sua ascia.
"Manchi di fantasia, eh?" pensò il nano, preparandosi a parare il colpo di nuovo.
Tuttavia l'affondo dell'avversario venne fatto in anticipo, troppo, tant'è che l'arma si piantò al suolo d'avanti ai piedi di Baoden.
"Ma cosa.. ?" non fece neanche in tempo a finire la frase che Tricondius già si era spostato, dandogli un calcione alla schiena.
La testa del nano, per la botta, finì contro l'impugnatura della scure nemica, dandole una craniata.
Baoden barcollò qualche secondo all'indietro.
La sua costituzione robusta ed il suo elmo avevano attutito il colpo, che tuttavia lo aveva frastornato per qualche istante.
Alla schiena forse si sarebbe formato un livido e alla fronte invece solo un po' di arrossamento. Era difficile che su quella testaccia dura ben protetta si fosse formato un bernoccolo.
Tuttavia la figura che aveva appena fatto gli rodeva dentro peggio di una coltellata.
Si girò di scatto verso il suo nemico, che aveva già recuperato l'arma piantata al suolo.
Il guerriero barbuto estrasse la sua spada, che strinse nella mano sinistra.
Non disse niente, avrebbe lasciato parlare le sue lame.
Con foga ed ardore corse verso il demone. Arrivò a circa un metro da lui.
Alzò il braccio destro, per poi riabbassarlo veloce con l'intenzione di colpire lo sterno del demone.
Molto probabilmente quella prima sferzata sarebbe stata evitata senza problemi, per questo il nano fece seguire, immediatamente dopo, un affondo con la sua spada dritto per dritto, diretto verso il quadricipite destro di Tricondius.
Approfittando dello slancio per portare avanti il braccio mancino nella stoccata, Baoden portò il suo peso in avanti e mosse le sue gambe con forza in un balzo, in modo da tentare di dare una craniata addosso il petto del demone, magari infilzandolo con le corna del suo elmo.
Forse Tricondius non si aspettava quella serie di colpi, soprattutto l'ultimo, ed era quello che Baoden sperava.
Se c'era una cosa su cui il nano poteva e doveva far affidamento in quello scontro, era la sua capacità guerriera.

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la mia società segreta è stata scoperta! XD

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Il demone per tutta risposta gridò contro il nano. D'altronde Baoden non si aspettava altro.
Quella creatura fiammeggiante capì presto che erano sforzi vani intimorire quel fiero guerriero.
Per Baoden il demone stava solo sprecando fiato.
Una scintilla di gioia si accese negli occhi del nano, quando vide la creatura che aveva di fronte afferrare un'acia e dargli addosso.
"Finalmente! Ci voleva tanto?" pensò il guerriero, con un sorrisetto stampato in volto.
Lo scontro era cominciato. Il demone possedeva un'agilità impressionante, con la quale stava avanzando verso Baoden.
Il basso combattente barbuto lo guardò attento, non avrebbe potuto evitare l'attacco, ma cercare di pararlo era esattamente la sua ambizione.
Con una sferzata in senso contrario, il nano frappose la sua scure a quella del demone, parando l'affondo.
Le due armi produssero un rumore metallico e un'onda d'urto, che si sarebbe potuta sentire anche a decine e decine di metri di distanza.
A primo impatto la forza dell'avversario non sembrava reggere il confronto con quella di Baoden, lo stesso tuttavia si poteva dire delle rispettive agilità.
"Vediamo quanto sei abile! Mostro!" Gli disse sprezzante il nano, degrignando i denti.
Baoden aveva intuito subito che per sopperire alla sua ridotta velocità, doveva utilizzare la sua abilità marziale. Perciò usò una tattica.
Compì una sferzata all'altezza delle ginocchia del suo nemico, in orizzontale, da sinistra verso destra.
Il raggio descritto era piuttosto ampio, avrebbe colpito prima una gamba e poi l'altra.
Se il demone avesse voluto evitarla, l'unica soluzione era spiccare un salto a piedi uniti verso l'alto.
Tentare di allontanarsi balzando all'indietro avrebbe comportato inevitabimente che la lama dell'ascia sarebbe andata a colpire il ginocchio della gamba usata come perno per darsi lo slancio.
La mossa seguente del nano fu quella di spostare il suo peso sulla destra e di tantare di dare un calcione con il grosso piede sinistro, seguendo all'incirca la stessa traiettoria della sua sferzata di qualche attimo prima.
Baoden aveva in mente due possibili effetti a tutto ciò.
Se Il demone avesse evitato la sferzata saltando in alto, il seguente calcione gli avrebbe colpito i polpacci mentre era ancora in volo, facendogli perdere l'equilibrio e lasciandolo cadere a terra in malomodo.
Se il demone invece avesse tentato di avitare la sferzata spostandosi in dietro, prima la lama della scure gli avrebbe ferito gravemente la gamba usata come perno per la spinta, poi il calcione avrebbe infierito sull'arto, magari staccandoglielo di netto.
Eseguita questa serie di mosse il nano fece alcuni passi in dietro, per verificarne gli effetti.
Avenao appena cominciato a scaldarsi...

Il nano si avvicinò ancora. Il demone lo notò.
Facendo finta di niente quell'infernale creatura lo ignorò per qualche secondo, dandogli addirittura le spalle.
Passò solo qualche minuto, fino a che il demone non disse:
"Cosa ci fai qua microbo? Non vedi che ho da fare? Ora sparisci dalla mia vista! La tua presenza mi infastidisce"
Baoden rimase impassibile. Aveva uno sguardo di pietra e l'espressione tutt'altro che amichevole.
Tuttavia si arrestò: "Ma che razza di creatura è questa? Sembrerebbe un demone, ma un demone che cerca di arginare la lotta non si è mai visto..."
Pensò il nano. Non avanzava, ma allo stesso modo non accennava ad indietreggiare.
Quella creatura dalle lunghe corna non lo convinceva per niente.
La sua ascia era già pronta fra le sue mani. Ma attaccare in quel modo non era da lui. Non riusciva a sfoderare la sua violenza così gratuitamente.
Decise di rispondere a tono, forse avrebbe capito qualcosa in più sull'indole di quello strano essere.
"Non è di certo a te che devo rendere conto del perché sia qui. Quello che hai da fare non mi suscita il benché minimo interesse! E bada a non insultare un nano, potresti avere di che pentirti!"
La sua voce era profonda e carismatica. Ti certo una discussione a parole non sarebbe bastato ad intimorirlo.
D'altronde, come ogni buon nano che si rispetti, non aveva paura di nessun tipo di avversario.

questo è tutto da vedere...

l'udpds dovrebbe anche rispondere in un altro forum dove sia io che Ciccio stiamo aspettando...

per me Frodo se l'è mangiato quel grosso pescione che sta in A3! XD

io l'ho già visto, è una vera figata!
e' tutto ambientato in età medievale, quindi per i miei personali gusti è il massimo.
per me è il migliore della trilogia!

comunque la tipa già la conoscevo e non è male per niente!

arbi, e così cambi antagonista eh? ammettilo, non puoi sconfiggermi! XD

Paludi acquitrinose. Terreni cosparsi di armi e fanghiglia.
Un olezzo quasi nauseabondo si respirava nell'aria, infiltrandosi di prepotenza nelle narici del nano.
Certo, quello non era un luogo che avrebbe scelto per una villeggiatura, ma sarebbe stato un luogo perfetto per la sua caccia.
Non stava eseguendo una missione, si era recato lì di sua spontanea volontà.
Voleva trovare qualche dannato orco, o troll, o anche un bel mostriciattolo demoniaco da mazzuolare per bene.
In quegli stessi giorni, ormai parecchi anni addietro, Beudin, il padre di Baoden, era stato massacrato assieme al suo plotone, da un esercito di orchetti vigliacchi.
Quel ricordo era sempre vivo nel cuore del nano, ma in quei giorni il pesante fardello della scomparsa del genitore si faceva più opprimente, tanto da spingere Baoden ad andare a caccia di nemici.
Solo trafiggendo e facendo a pezzi quelle creature dedite al male il povero nano riusciva a trovare un po' di conforto.
I suoi occhi erano attenti e lui stesso si muoveva cauto per quei luoghi.
Gli spiriti dei deceduti durante le sanguinose guerre sembravano tutt'ora urlare il loro grido di battaglia e di morte.
Quella zona non era molto trafficata dagli eserciti di Mordor, per via di quell'atmosfera spettrale, ma a volte invece era percorsa da guerrieri solitari.
Ed era prorpio quelli che Baoden e la sua scure stava cercando.
Facendo attenzione a non finire in una di quelle pozze piene di cadaveri, il nano avanzò nelle Paludi morte.
Tra la fine nebbiolina che evaporarva dal suolo, in lontananza, Baoden scorse una figura.
"Forse ci siamo!" pensò, sentendo già il sangue ribollirgli nelle vene!

tho, pure te qui.... chissà che rapporto avranno tra loro questa volta i nostri PG! XD
benvenuto Arbi!