Posts written by Glawulf

non per dire... ma a me quello del video sembra un uomo calvo e secco... tutto qua... è la luce riflessa degli occhi e il fatto che si gira di scatto a renderlo inquietante...

Ancora una volta la serie di colpi del nano aveva sortito gli effetti voluti.
Certo, il suo pugno non aveva colpito la faccia di Ticondrius, ma era riuscito ad arrecare due ferite considerevoli, soprattutto quella alla gamba.
"Speriamo che ora abbia più difficoltà a muoversì lestamente come ha fatto fino in questo momento!" pensò il nano, bene attento alla mossa dell'avversario.
"E i prossimi colpi ti prometto che te li ricorderai a lungo!" continuò a dire fra se e se.
Avrebbe riattaccato all'istante, se non fosse che il demone evocò una sfera di fuoco che gli lanciò contro.
Baoden era già pronto a deviare quell'attacco con una poderosa sferzata, se non fosse che improvvisamente due lupi gli azzannarono le braccia.
"Ehi! E questi da dove spuntano!" disse, impossibilitato a muovere i due arti.
Ciò che avvenne dopo fu la disfatta del prode guerriero.
La palla infuocata gli colpì il viso, accecandolo per alcuni secondi, quelli necessari a Ticondrius per evocare il suo successivo attacco.
Un cinghiale di fiamme si materializzò sul terreno di scontro, correndo a gran velocità verso il nano per poi esplodergli addosso.
Il barbuto guerriero non potè fare nulla per difendersi.
La detonazione lo travolse, facendolo rotolare via di alcuni metri.
Era dolorante e portava ferite e ustioni un po' ovunque. Probabilmente aveva anche qualche ossa spezzata.
"Accidenti... e pensare che avevo in serbo altre sorprese per lui.." pensò, stizzito per la sconfitta.
Tossì sangue, per poi dire con un filo di voce: "Hai vinto demone!"
In quell'istante le pareti dell'arena sembrarono riavvicinarsi e il perimetro tornò raggiungibile.
Doveva uscire da quel posto per far sì che l'effetto dei colpi subiti svanisse.
Con grande sforzo si rimise in piedi, barcollando vistosamente e ciondolando da una parte all'altra.
Le gambe non lo reggevano, eppure la tigna gli imponeva di muoverle verso l'esterno.
Cercò di affrettarsi, prima che il demone gli offrisse il suo aiuto per uscire.
Mai e poi mai il suo orgoglio gli avrebbe concesso di farsi aiutare in quelle circostanze. Era pur sempre un nano.
Arrivato ad un metro dal perimetro si lasciò cadere a terra, rotolando per quella corta distanza.
Poi fu una sensazione stupenda.
Tutti i dolori scomparvero all'istante, le ferite si rimarginarono e le energie del combattente ritornarono al massimo, come se non avesse mai effettuato quello scontro.
Si rimise in piedi, con occhi sereni, saltellando e battendosi le mani addosso, per verificare se effettivamente era di nuovo al top.
Poi si rivolse verso Ticondrius dicendogli: "Te la sei cavata... ma voglio la rivincita!"

I pugni del nano andarono a segno, scaraventando infine il corpo del demone a terra.
Ticondius si rialzò quasi subito, rispondendo alle parole di Baoden:
"Per quanto siano forti i tuoi pugni non hanno la stessa efficacia di una lama"
Il nano sorridendo pensò: "Staremo a vedere, vorrà dire che la prossima volta picchierò più forte!"
Il guerriero infernale si fiondò verso il basso combattente. Non poteva utilizzare i suoi poteri magici, ma le sue doti fisiche erano comunque temibili.
Il nano lo attese in guardia.
Ticondrius scaricò un calcione verso il viso del suo antagonista, impossibile da evitare. Tuttavia Baoden non tentò neanche di scanzarsi. Frappose semplicemente il suo avambraccio, respingendo la gamba del nemico.
Il colpo seguente però non ebbo lo stesso esito.
La coda del demone arrivò sul viso del nano come una frustata, tanto che gli fece contrarre incondizionatamente i muscoli facciali, chiudendogli anche gli occhi per alcuni istanti.
"No, maledizione!" si disse.
Non poteva permettersi di cadere in balia dei colpi dell'avversario, non dopo tutte le ferite già subite.
"Che il cielo me la mandi buona!" pensò, attivando il potere della sua corazza di pelle.
Quell'indumento magico subito rilasciò una quantità di energia tale da difendere il corpo del nano da alcuni colpi.
Le due sferzate del demone, quella con gli artigli e quella con l'ascia, furono così respinte, senza andare a martoriare ancora il torace del guerriero.
Questo diede il tempo a Baoden di riaprire gli occhi e riprendersi dalla codata, per mettere la sua larga manona sinistra a difesa del petto, parando la ginocchiata.
Stava alzando anche il braccio destro per difendersi dal successivo attacco, ma l'agilità dell'avversario questa volta ebbe la meglio, subendo così una gomitata in testa.
Grazie all'elmo e alla sua costituzione sopportò bene il colpo, piegandosi solo leggermente sulle ginocchia.
Dalla guancia intanto gli stava scendendo un rigagnolo di sangue che impregnò i suoi baffi per poi gocciargli in bocca.
Baoden sputò a terra, mentre con la mano si toccò la ferita al volto.
"Un giorno o l'altro te la taglio quella coda!" disse sorridendo un po', mentre l'altro si allontanava da lui.
I due erano distanti. Doveva farsi avanti per il prossimo attacco.
"Più son lontano da lui, più lui è capace di osservare le mie mosse ed evitare i miei attacchi... non c'è che dire, decisamente sa come sfruttare la sua agilità... molto bene, vediamo come reagisce a questo!" pensò, partendo all'attacco.
Aveva la spada sguainata di lato nella mano destra, pronto a fare una sferzata in orizzontale. Ticondrius aveva lo sguardo attento, ed era proprio ciò che il nano voleva; meglio avesse osservato quella mossa, più facilmente sarebbe caduto nella tattica del barbuto guerriero.
Arrivò a circa due mentri dal demone, per poi menare un fendete all'aria, in orizzontale, camuffando quel gesto con una piroetta su se stesso verso sinistra, che gli servì per darsi lo slancio e saltare in direzione della testa del nemico.
Ciò che Baoden sperava era che la troppa attenzione sui suoi movimenti, portasse lo sguardo dell'avversario a seguire il balzo del nano e la sua traiettoria verso la testa del demone, distogliendolo da ciò che accadeva alle sue gambe.
Infatti, quella camuffata sferzata a vuoto di prima, aveva generato uno spostamento d'aria tagliente, indirizzato con precisione verso la coscia sinistra di Ticondrius.
L'invisibile "lama" d'aria avrebbe dovuto colpirlo mentre, in volo, Baoden sfruttava il suo balzo e la sua rotazione per portare a segno un poderoso pugno di rovescio con la mano sinsitra sulla tempia del demone.
I due colpi dovevano arrivare in successione, tanto che, se tutto fosse andato secondo i piani, il dolore e la sorpresa del primo colpo alla gamba, avrebbero fatto abbassare la guardia per il secondo colpo alla testa.
"Vediamo se questo pugno l'ha sentito!" pensò il nano ricadendo a terra sulle sue gambe, coscio del fatto che se l'avesse colpito sarebbe riuscito a stordire il nemico.
Speranzoso in quell'effetto frastornante, compì infine un affondo con la sua spada poco a destra del basso ventre, per poi ritirarsi in dietro, frapponendo quattro o cinque passi fra loro.




Edited by Glawulf - 11/5/2009, 11:22

L'ascia del nano stava quasi per impattare sulle gambe del demone, quando questi evocò un'aura infuocata che impedì alla lama di proseguire verso il suo obiettivo.
Il forte calore di quella difesa magica fece arroventare l'arma di Baoden, il cui metallo divenne incandescente sull'estremità.
Mentre il barbuto guerriero, indispettito per come era stata ridotta la sua arma, si allontanava da Ticondrius tenendo sempre gli occhi puntati su di lui, quest'ultimo fece un immediato contrattacco.
Le abilità difensive del nano, aggiunte allla sua attenzione sui movimenti del nemico, gli fecero muovere prontamente la scure per cercare di parare l'affondo del demone.
Tuttavia, l'arma arroventata non oppose un'adeguata resistenza, piegandosi in parte e sgusciandogli dalla mano, lasciando passare gli artigli di Ticondrius.
Seppur con minore potenza, quegli spuntoni arrivarono al petto del nano, penetrandogli la carne anche se non eccessivamente in profondità.
Solo la sua costituzione e il rallentamento che l'ascia aveva causato, avevano impedito che il torace di Baoden riportasse una ferita ben più grave.
Il guerriero barbuto già stava escogitando la sua prossima mossa, per far ripagare con la stessa moneta il demone, quando un forte e lancinante calore lo colpì in vari punti del corpo, lasciandolo senza fiato.
Cinque potenti fiamme gli martoriarono le carni e un forte odore di pelle bruciata arrivò alle loro narici.
Per non cadere in dietro il basso combattente puntò i suoi larghi piedi.
Baoden non poteva permettersi cali di concentrazione, non ora. Per quanto l'attacco di Ticondius era stato violento e doloroso, doveva stringere i denti; aveva una buona occasione d'avanti.
I due erano ancora ad un soffio l'uno dall'altro, visto che il mostro infernale ancora non si era allontanato.
Approfittando di ciò Baoden concentrò le sue energie nel braccio sinistro, rendendolo capace di superare anche le barriere magiche, e sferrò un possente pugno poco soto lo sterno dell'avversario.
Era un punto strategico, se fosse riuscito a colpirlo il demone avrebbe avuto difficoltà a concentrare le sue magie. Almeno per un po'.
Non si fermò lì. Avendo entrambe le mani libere sferrò una combo micidiale. La corta distanza che intercorreva tra i combattenti lo avrebbe agevolato in quella mossa.
Diede due montanti con entrambe le mani indirizzandoli verso il basso ventre di Ticondrius, per poi unire i palmi ed incrociare le dita, cercando di dare una violenta mazzata dall'alto verso il basso, sulla nuca dell'avversario.
Eseguita questa tecnica prese le distanze dal demone, arrancando in dietro, ansimando e tenendosi una mano su una delle ferite da ustione.
L'adrenalina gli era salita in corpo, questo era un bene, perché, nonostante il forte e doloroso colpo ricevuto, era ancora in grado di essere temibile, tuttavia sperava vivamente che i suoi attacchi avessero sortito effetto, altrimenti la situazione si sarebbe fatta molto più complicata.
L'occhio gli cadde per qualche secondo sulla sua scure, a terra, malridotta ed inutilizzabile.
Sorridendo disse a Ticondrius: "Come vedi, comunque, so combattere anche con le mani!" per poi afferrare la sua spada ed estrarla dal fodero.
"Se ti son piaciuti i miei pugni fammi fuori pure questa, così li userò ancora!" aggiunse, con occhi pieni di ardore.



Edited by Glawulf - 10/5/2009, 21:28

"Buona fortuna anche a te e che vinca il migliore!"
Fu la risposta del demone. Lo scontro cominciò in quel momento.
Ticondrius si fiondò verso Baoden, veloce come una scheggia.
Spiccò un balzo in modo da oltrepassare il nano ed atterrare alle sue spalle. La creatura fece una rotazione su se stessa, da destra verso sinistra, indirizzando l'arma impugnata nella mano destra verso la testa del basso guerriero.
Baoden cercò di seguire i movimenti di quell'azione, riuscendo a parare la spada del demone frapponendo la sua ascia.
La sua abilità nell'uso delle armi e il fatto che Ticondrius avesse usato il braccio destro per attaccare, piuttosto che il più vicino braccio il sinistro, gli diede la capacità di difendersi in tempo da quella sferzata.
Il demone indietreggiò di un poco, quel che gli bastava per poter vedere efficacemente quale fosse stata la contromossa del nano.
Baoden non si fece attendere.
Alzò la scure sopra la sua testa, stretta salda con entrambe le mani, avanzando con lunghi passi verso l'avversario.
Arrivato a circa un metro da lui menò un poderoso fendente dall'alto verso il basso, diretto verso la spalla destra del contendente.
Non aveva dubbi che un attacco così banale non avrebbe impensierito Ticondrius, dotato di una notevole agilità tanto da permettergli di schivare l'ascia senza problemi.
Perciò, prima che l'arma arrivasse a terra, all'incirca mentre si trovava all'altezza delle ginoscchia del demone, Baoden virò la traiettoria della lama, curvandola verso le gambe del suo rivale, cercando di colpirlo anche se quegli arti fossero stati in movimento.
Se l'avesse colpito il polpaccio destro di Ticondrius avrebbe riportato un profondo squarcio.
Tenendo poi gli occhi sempre puntati sul demone, per essere pronto nel caso egli gli mostrasse delle sorprese, mosse qualche passetto a sinistra, allontanandosi da lui.
Quelli altri non erano che dei colpi di riscaldamento per loro. Il bello doveva venire.

Baoden ascoltò attento le parole di Ticondrius.
In più di una occasione aveva sentito vociferare di quell'arena magica, ma questa era la prima volta che la vedeva dal vero.
Apparentemente non sembrava avere nulla di sovrannaturale, la prima cosa che balzava all'occhio era la fine lavorazione della roccia.
"Davvero uno splendido lavoro!" pensò.
Il demone varcò per primo il perimetro dell'arena, facendo qualche passo verso il centro della struttura.
Il nano restò a guardarlo per qualche secondo, per poi seguirlo e raggiungerlo.
Non appena entrato capì subito che effettivamente non si trattava di un luogo come gli altri.
Le pareti che fino a qualche secondo prima distavano meno di un paio di passi, ora erano addirittura lontane decine di metri.
"Quale singolare incantesimo!" si lasciò uscire dalla bocca, estasiato da quel fatto.
Arrivò a circa cinque metri dal suo avversario. Si aggiustò l'elmo ed estrasse la sua ascia.
La fece roteare un paio di volte, per sgranchirsi le braccia, dopo di che la afferrò salda con entrambe le mani, mettendosi in posizione da battaglia.
"Io sono pronto!" disse, con un sorriso di soddisfazione, pregustandosi già quella che sarebbe stata un'interessante battaglia.
"Comincia quando vuoi! Buona fortuna!" aggiunse, aspettando attento la mossa del demone.

Mentre Baoden stava muovendo i suoi passi verso la Fortezza del Vespro, gli apparve d'avanti Ticondrius.
"Visto che cerchi un po' di movimento che ne dici di risolvere in maniera amichevole e pacifica la nostra prima disputa alle Paludi Morte? Li hai vinto battendo il tuo avversario pochi secondi prima di me ma questa volta non basterà così poco!"
Gli disse il demone.
Il nano capì al volo che Ticondius lo aveva aspettato e che aveva voglia di duellare con lui.
Sorrise compiaciuto, il fatto che tra tutti i combattenti quel demone desiderasse misurarsi proprio col nano, lo riempiva di orgoglio.
"Ahahah! Perché no! In fondo così non devo neanche recarmi chissà dove per poter menar le mani con qualcuno di decente! Portami nel luogo dove preferisci batterti demone, accetto la tua sfifa!"
Gli rispose Baoden sicuro di se.
Era curioso di vedere i progressi del suo avversario e di sapere se fosse stato ancora in grado di tenergli testa.

Baoden era appena uscito dalla locanda.
L'incontro con la bella elfa l'aveva messo di buon umore e le quattro damigiane di birra che si era scolato lo rendevano più che allegro.
Fece qualche passo per le vie del borgo.
La giornata era splendida e, nonostante il Sole, il clima era piacevole.
Dopo alcuni metri il nano si appostò dietro un cespuglio, scrutando bene nei paraggi per esser sicuro che non vi fosse nessuno.
Svuotò la vescica di tutto quello che aveva bevuto, accompagnando quei momenti con un'espressione di soddisfazione.
Una volta finito si riallacciò pantaloni e cintura e si avviò verso una fontana, immergendo le mani nella larga tinozza d'acqua e bagnandosi il viso.
"Ora sì che sto bene! Avrei proprio voglia di fare un po' di movimento adesso.. chissà che alla Fortezza del Vespro non abbiano una missione per me!"
Disse, per poi riprendere a passeggiare per i viottoli del posto.

Quando una ragazza dalle sembianze angeliche entrò nella locanda, Ticondrius subito cominciò a comportarsi in modo nervoso.
Era risaputo che le auree angeliche e quelle demoniache andavano in conflitto, arrecandosi a vicenda dei dolorosi logoramenti spirituali, tuttavia Baoden conosceva bene la forza del demone e stentava a credere che quella piccola creatura potesse infastidirlo davvero come stava facendo vedere.
"Forse ha paura di sopprimere con la sua aurea la vita dell'angelo, contravvenendo così ai patti di non belligeranza tra le Fortezze.." pensò il nano, mentre vedeva Ticondrius andarsene dalla locanda.
Una volta che il demone uscì, l'atmosfera si fece meno tesa.
Baoden fece finta di niente, ignorando l'accaduto. Di tutto aveva voglia, meno che di fare un dibattito su ciò che era appena successo.
I suoi pensieri, tra l'altro, furono distolti dalle parole di Erwin:
"Io sapevo che nani ed elfi in questa terra non vanno molto d'accordo però sembra che a te non importi di questa cosa, ne sono felice"
Il basso guerriero disse prontamente:
"In effetti non ho proprio un rapporto di simpatia con gli elfi, ma voi mia cara fanciulla, siete così bella e graziosa da superare qualsiasi pregiudizio."
E dette queste parole arrossì vistosamente, tanto che il viso apparve più rosso della sua fulva barba.
Finì in breve tempo le altre damigiane di birra, dopo di che, rinfrecato dalla bevuta e con animo lieto per la compagnia, scese dall'alto sgabello, per poi salutare l'elfa.
"E' stato un piacere avervi conosciuta! Penso che d'ora in avanti sarò un cliente abituale di questo posto!"
E con queste parole uscì dalla locanda.

Edited by Glawulf - 9/5/2009, 18:13

Erwin rispose al nano:
"Si essendo uno dei 2 gestori della locanda posso avere un mio clone permanentemente qui in locanda per poter servire i clienti, non la sapevi questa?"
Baoden aveva ancora la faccia perplessa, perciò anche Ticondrius intervenne:
"Attraverso una procedura magica ideata dal primo signore della fortezza del vespro, Zephiro Sunstrider, applicando una grando fonte di energia magica su un guerriero dotato di sufficienti poteri magici si utilizza la sua scorta magica per generare una copia permamente. La copia prosciuga le energia del guerriero che subisce l'incantesimo ma si riprende in qualche giorno. Il risultato è una clone, si può dire, che si occupa permanentemente della locanda mentre il reale è in giro per la terra di mezzo a fare missioni e a conludere i doveri per conto della propria fortezza. Quest'abilità non puo essere usata in combattimento perche il clone rimane fatto di energia magica quindi facilmente eliminabile. Per ripetere il processo sarebbe necessario svuotare nuovamente le energie dell'interessato"
Il barbuto guerriero aveva ancora lo sguardo perso... sinceramente la cosa ancora gli suonava parecchio strana, comunque sia aveva capito che in un modo o nell'altro la persona con cui stava parlando in questo momento era una copia e che l'originale era impegnata in una battaglia.
"Originale o copia, siete comunque una splendida ragazza!" disse il nano sorridendo e mandando giù alcune grosse sorsate di birra, tanto da prosciugare interamente una delle sue damigiane.
In quel momento si rese conto che forse il complimento che aveva fatto alla giovane era un po' eccessivo. Forse esternando così schiettamente il suo pensiero, si era mostrato un po' troppo sgarbato.
Non sapendo che dire, per non rischiare di compromettere ancora la situazione, afferrò la seconda damigiana di birra e, a bocca spalancata, si verso tutta nella gola, prosciugando il recipiente.
"Se bevo almeno la mia bocca è impegnata e non rischio di fare figure da rozzo!" pensò, senza tener conto del fatto che bere in quel modo così vorace era tutt'altro che educato.

Baoden alle parole della ragazza rimase alquanto perplesso.
Guardò Ticondrius, come a dirgli "Ma mi sta prendendo in giro?"
Si grattò la testa, cercando di capirci qualcosa, per poi chiederle:
"Scusa, ma in che senso stai combattendo proprio in questo momento? Per caso ti puoi sdoppiare?"
Il nano aveva sentito che certe strane creature potevano creare delle copie, dopotutto, anche il demone che aveva affrontato ne aveva creata una per fuorviarlo. Tuttavia che questa capacità fosse utilizzabile anche dagli elfi gli era nuovo.
E Ticondrius gli aveva detto che la capacità principale dell'elfa era scagliare dardi magici; per quel che pensava il nano, creare un clone di se stesso era cento volte più strabiliante.

Dopo aver porto le vivande ordinate al mago, Erwin si avvicinò a Baoden, sedendogli accanto e dicendo:
"Cosa mi racconti amico mio?"
Il nano era un po' imbarazzato, tuttavia la cortesia della ragazza lo spronò a rispondere:
"Nel mio ultimo viaggio mi è capitato di fare un incontro davvero particolare. Avete mai sentito parlare del demone Bakuryu? Ebbene, il caso ha voluto che si imbattesse sulla mia strada. Tuttavia, seppure il mostro fosse temibile, non ha avuto scampo ai miei colpi!"
Disse, distorcendo un po' quella che era stata la realtà dei fatti, gonfiando l'accaduto.
"E' stata una lotta dura. Con abilità ho evitato i suoi colpi, mentre la mia scure l'ha colpito più e più volte, fino a che quello spirito maligno, capendo che non aveva speranze contro uno come me, ha deciso di abbandonare il corpo che lo ospitava, ritornandosene negli inferi."
Fece qualche secondo di pausa per poi riprendere:
"La creatura ospitante altri non era che una simpatica talpa. Ora quell'animaletto si è affezionato a me e mi segue sempre..."

"Certo Baoden piacere di conoscerti il mio nome è Erwin, grazie per essere stato così gentile visto che i nani sono famosi per quanto sono rozzi, ed ecco le tue birre e a te Ticondrius abbuffati quanto vuoi, ora a te magrolino ti vado a preparare il pasto e appena finito sarei più che contenta a fermarmi e bere con voi!"
Alle cordiali parole della ragazza il nano arrossì.
Si stava spremendo le meningi per poter risponere in modo appropriato, quando Ticondrius disse:
"Lei è Erwin Shadowsong della stirpe degli elfi silvani, della fortezza del vespro assegnata alla locanda per le sue doti culinarie da appena tre giorni. Ha affrontato il Wolfghul in un combattimento durato 58 minuti riportando solo medie ferite la sua capacità principale è quella di generare dardi magici da scagliare con il suo arco potendo conferire al dardo le caratteristiche più appropriate per il colpo. Ha gia partecipato ad una missione per sventare un attacco di elfi oscuri a Gran Burrone ma l'esito non è stato ancora prontamente stabilito"
Baoden lo guardò con fare ilare, lasciandosi scappare un sorriso, per poi dire:
"Vedo che qui qualcuno ha studiato!" e fece una risata delle sue.
Avrebbe voluto innalzare la sua larga coppa e proporre un brindisi, ma l'uomo ancora non era stato servito e gli faceva tristezza vedere qualcuno senza un bicchiere pieno.
Perciò attese il ritorno di Erwin dalle cucine, tanto più che aveva confermato anche lei la disponibiltà a bere qualcosa con loro.
Era strano, normalmente la compagnia degli elfi seccava il nano, ma in quel caso era diverso.
Probabilmente la bellezza e la solarità della ragazza andavano ben oltre i normali attriti tra le razze.

Mentre il demone e l'uomo battibeccavano, la bella elfa rispose al nano:
"Scusami caro mio ma non ti avevo visto, guarda, per farmi perdonare te ne do 4 di damigiane, offre la casa."
A quelle parole il nervosismo di baoden scomparve di colpo e un vistoso sorriso si dipinse sul suo volto.
"Mi sei simpatica ragazza! Spero che non rifiuterai di bere qualcosa con noi!" le disse, per poi guardare il demone che cercava di rimettere in riga il mago, che doveva essere un membro della sua fortezza.
"Certo, magari prima è meglio che ci servi, altrimenti qui scatta la rivolta!" e finì la frase con una fragorosa risata, osservando il battibecco degli altri due.
Rivolgendo poi di nuovo l'attenzione sulla cameriera, il nano disse:
"Scusa la mia scortesia, non mi sono presentato. Il mio nome è Baoden, il vostro qual è, se non sono indiscreto?"
Cercò di assumere il tono più galante possibile, sforzandosi di non essere rozzo. In fondo era un nano e comportarsi in modo signorile non gli veniva proprio spontaneo.

ahahah! sarebbe un'idea!