Piccolo errore...hai scritto una cosa che il tuo personaggio non sa. Le mie ali sono retrattili e fin ora non ti ho mai mostrato di averle
L'intento del demone era stato quello fin dall'inizio. E, fortunatamente, riuscì alla perfezione. Voleva schiacciare letteralmente il minotauro sotto un attacco violentissimo che non gli avrebbe lasciato scampo, per poi avere tutto il tempo del mondo per scaricare la rabbia che quel demone colmo di superbia gli metteva addosso.
Quando Ticondrius esplicò le regole al suo avversario lui sembrava incredibilmente tranquillo. Forse il discorso avrebbe dovuto essere molto più preciso riguardo quello che gli poteva succedere li dentro, specialmente per il fatto che, anche se appena i loro piedi avrebbero toccato il suolo fuori dall'arena ogni ferita sarebbe sparita come se il duello non ci fosse mai stato, questo non era possibile fino a che una delle due squadre sia stata messa al tappeto per ogni suo elemento. Difatti, se Abraxas avesse provato a correre verso l'esterno dell'arena, avrebbe notato, con suo sommo stupore, che, anche se correva per ore, il perimetro rimaneva sempre alla stessa lontananza. Sarebbe cambiata solo la distanza tra lui e Ticondrius.
Inoltre, è vero che era immortale, ma il dolore era reale e lo avrebbe provato come in un duello vero. Forse il signore della fortezza avrebbe dovuto dirglielo questo...poteva essere un particolare importante. Grazie a quell'informazione, forse, avrebbe compreso che il destino che era toccato al minotauro era meno doloroso di quello che sarebbe toccato a lui.
Tuttavia il signore della fortezza dell'anello dimenticò di dirglielo, o semplicemente non lo disse intenzionalmente.
Intanto lo scontro era iniziato e, mentre Abraxas se ne stava tranquillo a godersi lo spettacolo, cominciava ad impartire i suoi ordini al suo compagno per prepararlo al combattimento.
Ticondrius si lanciò contro di lui col spada sguainata, con un gesto delle mani, delle catene di magma immobilizzarono in poco tempo il corpo della bestia. Il suo avversario demoniaco abbandono la tipica posizione tranquilla, dipingendosi di un po di preoccupazione quando vide che il suo compagno si dimenava invano ruggendo nel disperato tentativo di liberarsi da quella prigione.
La protezione vulcanica andò subito a proteggere il suo corpo da ciò che sarebbe successo di li a poco. La super nova di Ticondrius andò ad impattare contro il corpo del minotauro pervadendo l'intera zona circostante di una cupola di fiamme che fece del mezzo toro un composto organico carbonizzato, inutile perfino come oggetto da ardere.
”Ehi, ma che ti è preso?! Me l’hai abbrustolito troppo, ora è immangiabile...”"Noto con piacere che la tua insopportabile lingua parla a vanvera anche quando dovresti combattere. Ora come ora vorrei che dovessi impugnare la spada con la lingua in modo da non sentire le tue chiacchiere"Finalmente Abraxas sembrò prendere sul serio lo scontro. Impugnò la sua spada ed evocò una sfera di fuoco. Il suo potere magico andò a pomparne la forza sino a renderla di massima potenza. Quando fu pronta la scagliò verso Ticondrius lanciandosi anche lui subito dopo la sua stessa sfera. Nella corsa girò su se stesso, fu difficile capire a cosa servì quella giravolta ma, una volta che fu dritto ed eretto dinanzi al suo avversario, fece allungare la lama della sua spada dirigendola sino al signore della fortezza.
Ticondrius guardava tranquillamente le sue mosse con le braccia conserte, incurante di ciò che voleva fare, sapendo per certo che non sarebbe servito. Le sue mani abbandonarono la posizione di riposo mentre, sulle mani, si creò del magma che solidificò in poco tempo in due pugni di roccia.
Mentre le sfere arrivarono a destinazione, lui le ricacciò via con due violenti pugni. La fiammata proveniente dalla spada viaggiava bassa e si alzava leggermente. Ticondrius mise le due braccia rocciose incrociate davanti a lui, nel punto in cui stava puntando la fiammata. Poi si lanciò in una corsa frenetica verso il suo avversario facendo infrangere le fiamme su quella difesa di roccia.
Arrivato a poca distanza da Abraxas tentò un violentissimo pugno al volto dal basso verso l'alto. Il colpo, se fosse andato a segno, lo avrebbe sbalzato a terra indietro di circa un mezzo metro. A quel punto, il demone, si sarebbe avvicinato a lui con molta calma e avrebbe infierito ancora su di lui con un potente pugno allo stomaco.
Ora, purtroppo, il suo avversario avrebbe scoperto a sue spese che l'immortalità non vuol dire immunità e che fino alla fine del duello la tortura era ancora lunga da sopportare.
Gli occhi di Ticondrius erano intinti di rabbia oltre l'immaginabile e guardavano gli occhi del suo sottoposto colmi di collera.
CITAZIONE
Statistiche di Ticondrius
Forza fisica: 330
Difesa fisica: 270
Potere magico: 260
Resistenza magica: 260
Agilità: 280
Energia: 500%
Equipaggiamento: Spada (in mano), ascia (dietro la schiena), balestra (legata al cinturone), corazza (addosso)
Ferite subite: Nessuna
Abilità utilizzate:
Magma solido: costo basso [5%] - Evoca sulle mani e sui piedi della lava incandescente che si solidifica diventando rocciosa. Può attaccare con pugni e calci di roccia con un potenziale offensivo doppio per due turni.
Energia rimasta: 405%