Special Quest: Scontro tra titani, Grande deserto del Khalai a sud di Harad

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view post Posted on 15/10/2009, 16:24
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Dio

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Dopo il violento scontro contro i nazghul, Ticondrius aveva deciso di prendersi una piccola pausa tra una missione e l'altra. Negli ultimi tempi le sue imprese erano diventate alquanto difficile e stracolme di pericoli.
Un guerriero di alto calibro come lui non aveva nessun problema ad affrontare i pericoli e le avversità, ma come ogni guerriero che si rispetti una pausa dopo innumerevoli scontri contribuiva a liberare la mente e ritemprare lo spirito.
Giunto nel più grande deserto del mondo conosciuto, il demone cerca di assumere al meglio il controllo suo suoi nuovi organi di movimento. Per tutta la vita era stato considerato "diverso" dagli altri demoni proprio a causa della mancanza di ali. Ora, dopo una vita di stenti e di abitudine, chi avrebbe mai immaginato che gli sarebbero spuntate così all'improvviso.
Aveva passato gli ultimi giorni a studiarne la struttura anatomica, la grandezza, l'apertura alare e la loro portata di carico. Fortunatamente dalle sue analisi era emerso che sono organi retrattili e può farli sparire nella schiena e farle riapparire in ogni momento e senza il minimo sforzo o consumo di energia.
Ora era li battendo l'area del deserto in volo per abituare i muscoli delle ali al suo peso, alla resistenza e allo sforzo. Essendo usciti da poco erano ancora deboli, non riuscivano a portare in volo carichi pesanti e non riuscivano a coprire distanze elevate o voli in tempi prolungati. Andavano allenate.
Cominciavano a dare dei dolori a causa del lungo tempo di volo, e ciò, costrinse il signore della fortezza dell'anello a scendere al suolo per prendersi qualche tempo di riposo.
Il luogo era magnifico. Soprattutto per un demone. Il sole ardeva potentissimo in alto nel cielo riscaldando la sabbia sino a renderla rovente, l'aria era torrida e caldissima tanto che all'orizzonte riusciva a vedersi distintamente una distorsione visiva dovuta ai movimenti di grandi masse di aria calda che salivano dal suolo.
Una leggera brezza spirava da ovest il che attirò il demone verso la fonte del vento. Proseguì per quella strada a piedi incappando in una duna di sabbia.
Salì quella duna mentre gli zoccoli caprini affondavano nella sabbia e quando vi fu sopra vide dinanzi a lui acqua a perdita d'occhio. Era il mar di Harad, conosciuto come il mare più tranquillo della terra di mezzo. Spesso i viaggiatori solitari in possesso solo di piccole imbarcazioni lo solcavano proprio per la sua tranquillità dove, in altre acque, un minimo maltempo poteva distruggere una piccola imbarcazione e rendere difficile il raggiungimento della terra ferma.
Il demone si fermò a guardarlo in attesa di riprendere i suoi allenamenti per le ali.
In quei momenti, tuttavia, una sensazione strana lo perseguitava come se dal mare stesse per arrivare qualcosa o qualcuno. Forse era solo una sensazione infondata. O forse il presagio di qualcosa di veramente grosso.
 
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view post Posted on 15/10/2009, 18:36

Titano

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Con passo costante una figura avanzava lungo la riva del mare.
La scia di impronte lasciate dietro di lui sulla sabbia bagnata si perdeva sconfinata confondendosi con la sabbia, facendo intuire che costui stesse camminando già da parecchio.
Ai piedi calzava due stivali scuri, mentre addosso portava una veste lunga alquanto logora, seppure apparentemente di buon tessuto. Il capo era incappucciato, i capelli e quasi tutto il viso erano celati sotto quel manto bluastro che gli ricopriva testa, torso e gambe.
L'unica cosa che si scorgeva era la sua bocca, in ombra, contornata da una barba nera ed incolta.
Aggirò uno scoglio di pietra nera che si ergeva proprio in mezzo al bagnasciuga.
La borraccia che aveva a tracolla ogni tanto sbatteva sull'elsa della spada, posta dentro un grosso fodero attaccato alla cintura.
Delle strane bozze sotto quella sua specie di lunga tunica, facevano intuire che l'uomo portasse con se altro equipaggiamento, ma se fosse di natura bellica o meno era difficile da stabilire.
Il Sole picchiava sul terreno, ma una piacevole brezza marina rendeva l'aria molto più sopportabile.
Diversamente sarebbe stato il clima se quell'individuo avesse deciso di addentrarsi nel deserto piuttosto che lungo la riva del mare.
Un centinaio di metri e le numerose dune avrebbero arrestato l'avanzata del fresco vento marino, lasciando chiunque si stesse muovendo per quell'arida via in balia del Sole cocente.
Lo strano individuo continuò ad avanzare, guardandosi attorno di tanto in tanto, come alla ricerca di qualcosa.
Pietre, massi e sabbia, null'altro. Questo era tutto ciò che quel posto aveva da offrire alla sua vista, ma evidentemente non era questo ciò che costui cercava.
Poi d'un tratto si arrestò. Guardava dritto avanti a se, come se qualche cosa di diverso fosse apparso.
Aveva scorto qualcuno. Una strana creatura, dalle lunghe corna e dalla corporatura massiccia, camminante in posizione eretta, aveva fatto capolino da dietro una duna e stava fissando il mare.
L'uomo allora riprese il suo passo deciso, in direzione di quell'essere, per nulla intimorito dal demoniaco aspetto, senza preoccuparsi di non esser visto. Anzi, sembrava quasi che volesse farsi notare.
 
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view post Posted on 26/10/2009, 23:48
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Dio

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Mente l'infernale creatura guardava il profondo mare che si stagliava a perdita d'occhio dinanzi a lui, aveva una visuale alquanto larga di ciò che aveva di fronte girando lentamente la testa a destra e a sinistra scorgendo a pieno ciò che aveva di fronte.
Come normalità per un ambiente di quel tipo, il mare regnava sovrano in un vasto panorama e i gabbiani facevano da sudditi in così tanto grande regno.
La sensazione che qualcosa stava arrivando si fece più forte fin quando fu accompagnata da un'altra sensazione.
Una sensazione molto più importante che intaccò l'animo imperturbabile del demone, una sensazione che nulla prima era riuscito a procurare dentro di lui.
Ticondrius aveva l'impressione che questo qualcosa che sarebbe arrivato da un momento all'altro avesse un potere immenso che avesse eguagliato i suoi.
Rimase molto perplesso dalle sue sensazioni. Non si era mai sbagliato prima ma questa volta era assai improbabile ciò che sentiva arrivando persino a credere che si stesse sbagliando.
Lasciò perdere quella sensazione e si abbandono a tali pensieri godendosi semplicemente i pochi giorni di riposo che si era auto concesso dopo una missione tanto dura e debilitante quanto l'ultima che aveva affrontato.
Ad un certo punto, alla sua sinistra, apparve una figura che camminava sulla sabbia.
La creatura attirò al massimo la sua attenzione sospettando che fosse la cosa che stava aspettando. Allora il suo istinto aveva azzeccato anche questa volta. C'era davvero un essere che equiparava i suoi poteri.
La figura si arrestò nel vederlo mentre i due si scrutavano attentamente.
Era incappucciato e compariva solo un contorno umano contornato da una nera barba incolta.
Il demone scosse la testa deluso.
Un umano che eguaglia i poteri di un demone? Non era possibile, ma la sensazione non svanì e data la sua ulteriore prova non si sarebbe più lasciato sviare da ciò che credeva fosse o non fosse possibile. Solo doveva stare molto attento a chi si trovava davanti.
La figura ora si muoveva verso di lui, sembrava cercare proprio di parlare con Ticondrius ma lui rispose in modo scorbutico quando la distanza era ancora di circa 12 passi.
"Ehi tu! Qualunque cosa tu sia e qualunque cosa tu voglia, stammi alla larga. Non sono posti per ragazzini di accademia questi. Sparisci dalla mia vista!"
Come poteva mai rispondere un demone in una tale situazione?
Persino un bambino si sarebbe aspettato un simile comportamento. Altrimenti non sarebbe stato un degno demone.
 
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view post Posted on 1/12/2009, 19:54

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1° post di combattimento

"Ehi tu! Qualunque cosa tu sia e qualunque cosa tu voglia, stammi alla larga. Non sono posti per ragazzini di accademia questi. Sparisci dalla mia vista!"
Queste furono le parole che il demone rivolse alla creatura incappucciata.
Il viaggiatore si fermò. Il suono di un ghigno, impercettibile all'orecchio umano, fu l'unica risposta a quelle frasi.
Dopo di che cominciarono degli strani movimenti sotto le vesti del viandante.
I tessuti si gonfiarono, come se la massa di colui che li stava indossando stesse crescendo.
Di fatti era proprio così. La lunga tunica si strappò, non riuscendo più a contenere la creatura al suo interno.
La prima cosa che si scorse fu del pelo grigio, folto e irto. Il viso dell'uomo cominciò ad allungarsi, mentre il cappuccio gli cadeva dal capo, mostrando un volto animalesco.
Il muso di quello che ormai non era più un uomo aveva preso le fattezze di un lupo e denti scintillanti e acuminati fecero capolino da quelle possenti fauci.
Pupille gialle, una folta coda e una corpulenta massa muscolare ricoperta di pelo.
Il viaggiatore si era mostrato per quello che era: un licantropo.
Al braccio sinistro teneva una protezione per l'avambraccio munita di artigli, mentre alla cintura stavano riposte dentro dei foderi, un pugnale e una massiccia spada.
Il mannaro poi si portò un braccio alla schiena, afferrando ed estraendo una robusta alabarda agganciata dietro.
Non disse niente, come se non reputasse il demone avanti a lui degno di presentazioni.
Le due creature stavano a circa una decina di metri di distanza...
Fu un attimo e Drum, il licantropo, scattò in avanti brandendo la sua arma, attaccando Ticondrius.
Sembrava davvero un insano gesto dettato dalla totale assenza di logica.
L'uomo lupo non conosceva affatto le capacità del suo avversario, ne tantomeno sembrava esserci un serio motivo per scontrarsi, eppure quel mannaro non ci pensò due volte a scagliarsi addosso al mostro infernale.
Bruciò in tempi brevissimi la distanza che li separava, per arrivare a circa un metro e mezzo dall'altro e cercare di menare un violento fendente con l'alabarda, in diagonale da destra verso sinistra, dall'alto verso il basso, mirando alla spalla sinistra del demone.
Per dare più potenza al colpo, Drum accompagnò il gesto con un passo in avanti con la gamba destra, contemporaneo alla sferzata, in modo da avere maggiore forza nell'affondo.
Tuttavia il passo non serviva solo a quello. Con quel gesto in realtà il licantropo stava eseguendo un incantesimo.
Di fatti, non appena la pianta del suo piede battè a terra, due colonne di pietra si ersero diagonalmente dal suolo, una di fronte all'altra, muovendosi in modo da scontrarsi a vicenda.
Il punto di impatto era indirizzato verso il ginocchio destro di Ticondrius, in modo da coinvolgerlo nello scontro fra i due cilindri di roccia anche se in quel momento egli si stesse spostando per evitare la sferzata con l'alabarda, lasciandolo gravemente leso se non fosse riuscito a difendersi da essi.
Quell'attacco magico a sorpresa sarebbe stata una bella gatta da pelare per il mostro infernale, che di certo non poteva prevedere un simile effetto da un semplice passo e contemporaneamente doveva impegnarsi a sfuggire alla lama dell'arma del suo avversario.
Un'euforica furia si poteva leggere negli occhi del mannaro, quasi come se la battaglia fosse il suo pane ed il sangue fosse il suo vino.
Con espressione agghiacciante fece alcuni scatti a destra, allontanandosi di alcuni metri dal suo nemico, mettendosi in posizione di difesa attendendo la reazione da parte del demone al suo attacco.
Ghignava malignamente. Cosa avesse in mente quella creatura era davvero indecifrabile...

CITAZIONE
Attributi del personaggio:
Forza fisica: 180
Difesa fisica: 180
Potere magico: 170
Resistenza magica: 150
Agilità: 140
Energia totale: 300%
Livello: 9
Equipaggiamento: Skoll - protezione con artigli (avambraccio sx); Spada (riposta); Pugnale (riposto); Jaoza - alabarda (in mano);
Ferite subite: --
Energia rimasta: 285%
Abilità utilizzate:
Vibrazione del terreno: grazie al suo controllo della terra, Drum è capace di intuire gli spostamenti e la posizione degli esseri che si muovono su di essa o dentro di essa (nel caso qualcuno sia in grado di viaggiare sottoterra).
E' capace di percepire anche movimenti che si compiono a grande distanza se sono abbastanza rumorosi (come ad esempio l'avvicinarsi di un esercito nemico).
[Consumo: Passiva 0%]
Schiacciasassi: l'evocatore da un colpo col piede a terra. In quell'istante si alzano dal suolo due cilindri di pietra (uno avanti e uno dietro l'avversario) che si muovono in diagonale schiacciando violentemente tra loro un arto del nemico (a scelta dell'evocatore). Causa gravi danni all'arto schiacciato.
[Consumo: Medio 15%]

 
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view post Posted on 1/12/2009, 20:49
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Dio

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Alle parole del demone, la figura incappucciata reagi enigmaticamente a quella provocazione. Un sorriso beffardo si riusciva ad intravedere tra le vesti di quella tunica. D'un tratto, la stessa, cominciò a gonfiarsi per reazione all'aumentare della massa muscolare di quell'essere. A quanto pare il suo istinto aveva visto giusto ancora una volta e davanti c'era un essere non comune.
Presto, la natura stessa del suo avversario, avrebbe dato ulteriori risposte al signore della fortezza dell'anello. Le vesti si lacerarono non potendo contenere tutto quell'aumento muscolare e presto da sotto quel mantello si poteva vedere un pelo grigio che avanzava e un sorriso che mutava lentamente in un ringhio tassellato di denti aguzzi.
Un mannaro dunque...ecco di cosa si trattava la sua prossima sfida cruenta.
Si vedeva subito che il licantropo era un guerriero esperto. Le armi che possedeva erano logore ed usate ripetutamente. Sarebbe stato meglio per lui tenere la guardia alta ed aspettarsi di tutto.
Il suo avversario senza un apparente motivo si gettò all'attacco, anche se Ticondrius avvertiva dentro di se il motivo di tale azione. Istintivamente l'uno avvertiva i poteri dell'altro. E questo era un motivo più che valido per cercare lo scontro.
Afferrata un'alabarda dietro la schiena, il lupo, si fiondò in avanti cercando di colpire il demone diagonalmente alla spalla sinistra.
La velocità e l'impeto di attacco presero alla sprovvista il demone che non ebbe nemmeno il tempo di recuperare un'arma e tentare una difesa semplice.
Per difendersi dal colpo avrebbe potuto usare le ali proteggendosi in avanti ma voleva tenere nascosto al suo avversario questa risorsa utilizzandola nei casi di difficoltà. Un gran bel vantaggio di avere arti volanti retrattili.
Il problema restava, dunque, come evitare di partire svantaggiati.
Dal suolo la sabbia cominciò a smuoversi in modo anomalo mentre si eresse una struttura rocciosa conica. I granelli di sabbia cadevano liberi andando a rituffarsi nel suolo sabbioso rivelando un vulcano che proteggeva, al suo interno, il demone.
Dal momento in cui la struttura offuscò la luce del sole, il demone si sentì già al sicuro dagli attacchi del nemico. Non conosceva ancora la forza del suo avversario.
Un tonfo fece immaginare che l'alabarda avesse colpito il vulcano lasciando al suo interno l'evocatore rimasto incolume.
Chissà come, però, l'avversario aveva previsto anche qualcos'altro per lui. Qualcosa di duro e di molto potente schiacciò il vulcano da due fronti. La struttura venne quasi distrutta stringendo crepando la protezione vulcanica e facendo preoccupare per un attimo il suo protetto che credeva di rimanerne inevitabilmente schiacciato.
Solo allora fu conscio dei poteri del suo avversario e decise di fare sul serio.
Anche lui volle giocare una simpatica sorpresa.
Facendo credere che la protezione vulcanica stesse eruttando come un vero vulcano evocò uno dei suoi incantesimi per far uscire una colonna di fuoco verticale da quel cratere. Differentemente da una vera eruzione, le fiamme virarono scendendo velocemente al suolo e puntando verso il licantropo.
Nel flusso di fiamme, si trovava anche Ticondrius, nascosto dal getto. Aveva la mano aperta e da ogni dito uscirono dei raggi di fuoco che superarono in velocità lo stesso flusso di fiamme andando a mirare due su una gamba e due sull'altra e, rispettivamente uno alla coscia e uno allo stinco riducendo drasticamente la possibilità di evitare il secondo colpo, qualora l'attacco fosse riuscito. L'ultimo raggio andava a mirare trasversalmente all'impugnatura dell'arma, rendendola rovente e tentando di disarmarlo momentaneamente.
Atterrato di nuovo al suolo, da quell'attacco aereo, estrasse la spada d'aura dal fodero guardando l'avversario con aria seria e minacciosa.
Ora entrambi avrebbero dovuto sapere chi avevano davanti. I giochi erano ormai finiti.

CITAZIONE
Attributi del personaggio:
Forza fisica: 190
Difesa fisica: 170
Potere magico: 160
Resistenza magica: 160
Agilità: 140

Energia: 300%

Equipaggiamento: spada pesante con aura (in mano), ascia (issata sulle spalle), balestra (legata al cinturone), scudo con artigli (all'avanbraccio destro), corazza (addosso).

Ferite subite: Nessuna.

Abilità utilizzate:
Protezione vulcanica: costo alto [25%] - Evoca un vulcano dove all'esterno è fatto di dura roccia capace di bloccare quasi tutti gli attacchi fisici e magici. All'interno scorre lava rovente mistica che rigenera le ferite minori.
Punizione del fuoco: costo alto [25%] - Evoca una colonna di fiamme dal suo corpo che salgono in verticale. Le fiamme salgono ad una velocità sorprendente per poi ricadere rapidamente sul nemico provocandogli gravi danni.
Pioggia rovente: costo medio [15%] - Alza il braccio con il palmo rivolto verso l'alto. Evoca 5 raggi roventi che vengono indirizzati contro l'avversario. Se la potenza magica è superiore all'agilità nemica andranno tutti a segno nei punti scelti dall'evocatore.

Energia rimasta: 235%



Edited by Edgard Strolgher - 2/12/2009, 19:13
 
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view post Posted on 2/12/2009, 19:53

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2° post di combattimento

Drum stava per centrare il suo bersaglio con la robusta alabarda e con le due colonne di pietra, quando una spessa muraglia di terra si frappose tra lui ed il suo obiettivo.
Un'escrescenza rocciosa, dalle fattezze vulcaniche, in un istante inglobò il demone, riparandolo dagli attacchi del mannaro.
Drum già si era spostato di alcuni metri da quell'escrescienza di macigni neri, pronto a ricevere il contrattacco del suo avversario, che certamente non sarebbe tardato ad arrivare.
Un ghigno estasiato pitturava il volto bestiale dell'animalesco mostro e una scintilla di violenza animava i suoi occhi, mentre tutti i suoi sensi erano all'erta.
D'un tratto un'eruzione fece brillare la sabbia circostante di un rosso vivo. Certo non poteva trattarsi solo di un fuoco pirotecnico, questo il licantropo lo intuiva bene, perciò si tenne pronto.
"Non è più nel suo bozzolo!" si disse percependo una pressione sul terreno dove l'infernale creatura poggiava gli zoccoli, senza che ne seguisse alcun passo "E' tra le fiamme!" sentenziò, intuendo la posizione del demone.
Non aveva tempo di escogitare un modo per evitare il lesto contrattacco di Ticondrius, tantopiù che, celato com'era dall'onda di fuoco, era impossibile vederne i movimenti.
Mosso solo dall'istinto e dalla sua lunga esperienza in battaglia, fece appello alle energie della Terra.
Il suo corpo in un istante si ingigantì ancora, mentre il pelo sparì, assorbito da una pelle grigia e rocciosa.
Si era trasformato in un golem di pietra, massiccio e imponente.
Improvvisamente quattro raggi di fuoco gli colpirono le gambe ed un quinto l'alabarda, per poi esser seguiti poco dopo dall'ondata di fiamme.
Il demone atterrò al suolo ed estrasse una spada d'aurea, volgendo uno sguardo minaccioso al nemico.
Drum era circondato dalle lingue infuocate divampanti, che mano a mano si andavano esaurendo. Chiunque avrebbe pensato che del mannaro non fosse rimasto altro che una carcassa carbonizzata, vista la potenza dei colpi subiti, invece il licantropo-golem era completamente intatto ed illeso, col solito ghigno spicopatico in volto.
La pelle di roccia dovuta a quella portentosa metamorfosi era immune alla magia, per questo il licantropo non risentì minimamente dei colpi subiti.
Il palmo della mano di pietra gli impediva anche di percepire la rovente temperatura dell'impugnatura della sua arma stretta nella destra.
Drum ricambiò lo sguardo di Ticondrius, ma non con la stessa espressione seria, piuttosto era un'espressione provocatoria e beffarda.
Fu un attimo, e subito la gigantesca figura granitica si rilanciò addosso al demone, forte della sua incrementata potenza.
Arrivato ad un passo dall'altro, menò prima una poderosa falciata all'altezza delle ginocchia, da destra verso sinistra, per poi puntare il piede destro a terra e far immediatamente seguire prima un violento gancio mancino alla mandibola del nemico, e poi, continuando la rotazione del corpo su quel piede perno, un micidiale calcio con la gamba sinistra diretto verso il costato destro del demone.
I colpi dovevano avere davvero un vigore portentoso, vista la trasformazione che aveva accresciuto notevolmente la forza del licantropo; difficilmente Ticondrius avrebbe potuto sopportarli con le sue sole doti fisiche.
Finita quella veloce combo fece nuovamente dei lesti passi in dietro, per portarsi a poco più di cinque metri dall'avversario, mentre a mano a mano che procedeva il suo corpo ritornava ad assumere le sembianze di uomo lupo, decisamente più contenute, seppure notevolmente massiccio.
L'alabarda aveva l'impugnatura molto calda, ma fortunatamente l'averla manovrata in aria l'aveva raffreddata quel tanto che bastava per essere ancora impugnata senza ustioni.
"Sai capretta, avrei delle domande da farti, ma penso che aspetterò... in fondo il suono delle informazioni è più piacevole se pronunciato da una bocca senza denti!"
Disse, con fare evidentemente provocatorio e con un riso maligno agghiacciante.
La sua arma era salda su entrambe le mani, pronto a manovrarla ancora, bramoso di sangue demoniaco.
CITAZIONE
Attributi del personaggio:
Forza fisica: 180 (230 durante l'uso di Golem di pietra)
Difesa fisica: 180 (230 durante l'uso di Golem di pietra)
Potere magico: 170
Resistenza magica: 150
Agilità: 140
Energia totale: 300%
Livello: 9
Equipaggiamento: Skoll - protezione con artigli (avambraccio sx); Spada (riposta); Pugnale (riposto); Jaoza - alabarda (in mano);
Ferite subite: --
Energia rimasta: 235%
Abilità utilizzate:
Vibrazione del terreno: grazie al suo controllo della terra, Drum è capace di intuire gli spostamenti e la posizione degli esseri che si muovono su di essa o dentro di essa (nel caso qualcuno sia in grado di viaggiare sottoterra).
E' capace di percepire anche movimenti che si compiono a grande distanza se sono abbastanza rumorosi (come ad esempio l'avvicinarsi di un esercito nemico).
[Consumo: Passiva 0%]
Golem di pietra: si tramuta in un enorme golem di pietra aumentando la forza fisica e la difesa fisica di 50 per un turno e rimanendo immune alla magia per tutta la durata della mutazione.
[Consumo: Enorme 50%]

 
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view post Posted on 4/12/2009, 15:17
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Dopo essere riuscito a barricarsi nella robusta protezione rocciosa, il suo avversario fece un notevole balzo all'indietro per rimanere a debita distanza dal demone per non subire spiacevoli sorprese. La sua percezione delle vibrazioni del terreno fu rilevante per ridurre di efficacia la manovra d'attacco di Ticondrius.
Con la pressione decisamente violenta delle gambe sul terreno, il licantropo avvertì il balzo giungendo alla conclusione che si sarebbe trovato nel flusso di fiamme.
Gli attacchi successivi furono violenti ed improvvisi e, a quanto pare, il mannaro non sarebbe stato in grado di evitarli. Tuttavia una strana conformazione rigida di roccia molto dura cominciò a formarsi sul suo corpo creando una massiccia corazza che ingrandì il suo corpo circa del doppio rispetto a prima. A mutazione completata si trovò di fronte un golem di grandi dimensioni.
La roccia durissima non risentiva minimamente degli effetti roventi degli incantesimi, le fiamme non la scalfirono neppure. Così sia i raggi che il flusso di fuoco si infransero con violenza su di lui senza sortire il benché minimo effetto.
Quella figura rocciosa non sembrava un grandissimo problema, a meno che, oltre ad essere una roccaforte impenetrabile da attacchi magici, non fosse in grado di usare quegli arti enormi per colpire duramente il demone. Ma a quanto pare la seconda opzione fu quella che andò a verificarsi.
Una violenta combo di fendenti e pugni andò ad infierire sul corpo di Ticondrius. Prima diede un fendente orizzontale all'altezza delle ginocchia. La lama tagliò di netto le gambe, poi un successivo colpo sotto al mento sbalzò la parte superiore del corpo dalle gambe che invece rimasero saldamente a terra. Quando il corpo non fu più dove doveva trovarsi, il calcione al costato andò purtroppo a vuoto.
Dalle ginocchia mozzate del corpo caduto a terra, si versò sulla sabbia un liquido nero simile al sangue demoniaco, se non fosse per il fatto che quel liquido evaporò come se nulla fosse.
Allo stesso modo in cui evaporò il sangue, evaporò anche il resto del corpo in un'esalazione di fumo nero che si concretizzò in un volto fatto di fumo con una sadica espressione di soddisfazione.
Quando anche quello si dissolse, il corpo del licantropo tornò quello che era prima, sicuramente la pressione del demone sul suolo avrebbe segnato al licantropo la sua posizione, e cioè alle spalle del suo avversario.
"Sai capretta, avrei delle domande da farti, ma penso che aspetterò... in fondo il suono delle informazioni è più piacevole se pronunciato da una bocca senza denti!"
Ticondrius sorrise beffardo a quelle parole aggiungendo:
"E' sa vedere chi rimarrà senza denti fido...io i mannari li porto a passeggio per arrotondare i miei guadagni"
Dal terreno spuntarono delle catene di magma che tentarono di imprigionare il corpo del licantropo avvinghiandosi per tutta la sua struttura fisica nella speranza di tenerlo buono per qualche secondo.
Fu allora che il demone fece un grande balzo caricando in una delle mani una sfera di fiamme potenti quanto il sole, con un repentino e violento colpo di braccio lanciò la sfera verso l'uomo lupo. Essa sarebbe esplosa a contatto con un qualsiasi corpo generando un'esplosione enorme.
Ormai il pulcioso aveva mostrato una grande abilità di combattimento e Ticondrius non diede affatto per scontato l'esito del suo scontro, conscio ormai che si sarebbe potuto aspettare di tutto.
Con la spada ancora ben salda nella sua mano, manteneva la posizione di guardia alta aspettando il prossimo attacco.

CITAZIONE
Attributi del personaggio:
Forza fisica: 190
Difesa fisica: 170
Potere magico: 160
Resistenza magica: 160
Agilità: 140

Energia: 300%

Equipaggiamento: spada pesante con aura (in mano), ascia (issata sulle spalle), balestra (legata al cinturone), scudo con artigli (all'avanbraccio destro), corazza (addosso).

Ferite subite: Nessuna.

Abilità utilizzate:
Doppio del demone: costo alto [25%] - Evoca una copia di se stesso identica all'originale tranne per costituzione mentre l'evocatore si teletrasporta in un altro punto. E' fatta di energia demoniaca per cui non può subire danni, dunque, può essere utilizzata per subire un attacco al posto dell'originale o sferrare un potente attacco combinato.
Catene di magma: costo medio [15%] - Evoca delle catene di magma che sbucano dal terreno e che bloccano l'avversario avvinghiandosi attorno al suo corpo ed impedendone ogni movimento per il turno in cui sono state evocate.
Super nova: costo enorme [50%] - Evoca un'enorme sfera di fuoco di 30 metri di diametro che lancia contro l'avversario. Quando la sfera tocca qualcosa provoca un esplosione enorme.

Oggetto utilizzato: Potere della corazza - Evoca due lupi che attaccano l'avversario provocando gravi danni.

Energia rimasta: 145%



Edited by Edgard Strolgher - 4/12/2009, 15:45
 
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view post Posted on 4/12/2009, 17:07

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3° post di combattimento

Quando la scure colpì le gambe del demone, un acuto suono di ossa rotte echeggiò alle orecchie del mannaro; il crak fu talmente fragoroso da sembrare il rumore di un tronco d'albero spezzato che inesorabilmente si sarebbe schiantato al suolo.
La stessa sorte sarebbe toccata al mostro infernale che, col busto ormai reciso dagli arti inferiori, era destinato a crollare malamente al terra.
Infatti il poderoso pugno in viso spinse via il torso del demone, tanto da rendere inutile l'ulteriore calcio.
Tutto sembrava già concluso, lo scontro era terminato in maniera veloce e facile... forse troppo.
Qualcosa non convinceva il licantropo, era stato davvero troppo semplice strappare la vita a quell'essere.
Di fatti ben presto si accorse che ciò che aveva colpito non era altro che un fantoccio di fumo, un misero clone.
Drum allora percepì subito la posizione del suo vero nemico, i cui piedi poggiavano alle sue spalle.
"E' da vedere chi rimarrà senza denti fido...io i mannari li porto a passeggio per arrotondare i miei guadagni" rispose a tono Ticondrius alle parole che gli erano state rivolte contro.
"Si vede che come combattente fai pena visto che devi arrotondare la paga!" ribattè ancora Drum ridendo divertito.
D'un tratto delle catene di magma sbucarono dal terreno, percepite da Drum ancor prima dalle vibrazioni prodotte piuttosto che dall'udito e dalla vista.
Il mannaro vedendosi minacciato prontamente erse attorno a lui una muraglia circolare di massi e pietre, che lo avvolse fino al mento e lo protesse da quegli arroventati legami.
Le catene si avvinghiarono attorno ai massi, lasciando fortunatamente incolume il corpo di Drum, il quale lanciò subito un'occhiata al suo avversario. Era palesemente un combattente molto capace e perderlo d'occhio poteva voler significare una fine prematura.
Di fatti il demone stava concentrando nella sua mano una gigantesca sfera fiammeggiante, emanante un calore immenso, come un Sole.
Non ci pensò due volte al da farsi, questa non era certo una tecnica evitabile con un salto di lato.
Il mostro animalesco evocò di risposta una serie di lupi di sabbia, dieci in tutto.
Quelli si modellarono in men che non si dica dal suolo del deserto e schizzarono in cielo.
Quando il combattente infernale lanciò la sua sfera, quella non fece in tempo a raggiungere il suo bersaglio, impattando invece con il famelico branco di sabbia ed esplodendo nella collisione.
Un boato fragoroso e un lampo accecante fece da padrone a quella scena mozzafiato.
Probabilmente gli echi di quello scontro erano udibili a miglia di distanza e le creature che avessero udito tali fragori mai si sarebbero potute immaginare che tutto ciò era prodotto solamente da due guerrieri.
Quando la luce del lampo si esaurì e gli occhi dei due poterono tornare a vedere il terreno di scontro, Ticondrius stava già in posizione di guardia con la spada ben salda nella mano, pronto a ricevere un attacco, che di fatti arrivò molto prima di quanto ci si potesse aspettare.
Conoscendo in ogni istante la posizione sul suolo del nemico grazie alla sua facoltà speciale, Drum era scattato contro il demone praticamente in contemporanea all'esplosione, sfruttando la copertura alla vista fornitagli dal bagliore e celando il rumore della sua corsa tra il boato.
Ticondrius sarebbe stato in grado di accorgersi di lui solo quando sarebbe stato a poco più di un passo.
Con l'alabarda tenuta salda in entrambe le mani, Drum menò una sferzata orizzontale da destra verso sinistra, come fosse una mazzata, diretta allo sterno dell'avversario. Il colpo era di un vigore impressionante, tantopiù incrementato dallo slancio e dalla forza impressa con entrambe le braccia.
Il licantropo non contava di potergli sfondare la gabbia toracica, ormai sapeva che quel solfureo guerriero non si sarebbe fatto colpire troppo facilmente, ma sperava almeno di poterlo sbilanciare un po' all'indietro quel tanto che bastava per portare a segno il suo vero colpo.
Di fatti, contemporaneamente alla sferzata, Drum evocò le particelle di carbonio plasmando una letale tagliola di diamante sotto le zampe caprine del nemico. Se Ticondrius avesse mosso anche di poco le sue gambe, essa sarebbe scattata richiudendosi su esse in un battito di ciglia, lacerando muscoli, carne e legamenti fino all'osso, come la morsa delle fauci di un lupo. Questo era ciò che il mannaro voleva che avvenisse in seguito alla spinta della sua sferzata.
Scorgere quel sortilegio in tempo era decisamente poco probabile, considerando poi che già Drum era spuntato all'improvviso a meno di un tiro di sputo da Ticondrius.
Comunque sia, restare troppo vicino all'altro era rischioso, maggiore fosse stata la distanza tra i due, maggiore sarebbero stati i tempi per reagire ad un eventuale contrattacco, perciò, compiuto l'attacco, Drum fece alcuni lesti scatti in dietro, portandosi ad una decina di metri, pronto e all'erta per continuare il duello.
Il suo corpo era pervarso da viva eccitazione guerrigliera, mai come fino a quel momento sentiva divampare dentro se l'ardore per la lotta.

CITAZIONE
Attributi del personaggio:
Forza fisica: 180
Difesa fisica: 180
Potere magico: 170
Resistenza magica: 150
Agilità: 140
Energia totale: 300%
Livello: 9
Equipaggiamento: Skoll - protezione con artigli (avambraccio sx); Spada (riposta); Pugnale (riposto); Jaoza - alabarda (in mano);
Ferite subite: --
Energia rimasta: 155%
Abilità utilizzate:
Vibrazione del terreno: grazie al suo controllo della terra, Drum è capace di intuire gli spostamenti e la posizione degli esseri che si muovono su di essa o dentro di essa (nel caso qualcuno sia in grado di viaggiare sottoterra).
E' capace di percepire anche movimenti che si compiono a grande distanza se sono abbastanza rumorosi (come ad esempio l'avvicinarsi di un esercito nemico).
[Consumo: Passiva 0%]
Scudo di pietra: Il mannaro è capace di evocare un muro di pietra innalzandolo da terra, che lo protegge dagli attacchi fisici e da attacchi magici tipo sfere di fuoco o simili. Può essere distrutto da incantesimi più potenti, tuttavia se non distrutto esso non si smaterializza dopo l'evocazione.
[Consumo: Medio 15%]
Famelico branco di sabbia: un branco di dieci lupi di sabbia si abbatte sul nemico. Essi portano via brandelli di carne e muscoli ovunque dal corpo del malcapitato, martoriandolo e riducendolo un colabrodo sanguinante. Sono estremamente veloci e violenti, tanto da danneggiare gravemente, oltre che il torso, anche tutti e quattro gli arti. Chi subisce questo attacco avrà serie difficoltà a continuare a muoversi per il resto del duello.
[Consumo: Enorme 50%]
Evocazione di diamante: Drum è capace di manipolare le molecole di carbonio presenti nel terreno di scontro e di creare degli oggetti fatti di diamante. Può evocare oggetti tipo spade, giavellotti, o quant'altro, basta che non siano di volume più grande di un normale scudo.
Nel caso sia creato uno scudo esso resiste, oltre che agli attacchi fisici, solo agli attacchi magici di livello basso se l'attributo Resistenza Magica di Drum è superiore al Potere Magico del suo avversario.
Una volta utilizzato l'oggetto, esso svanisce.
[Consumo: Medio 15%]

 
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view post Posted on 4/12/2009, 19:18
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Mentre le pastoie di magma divoravano come una rampicante il corpo del licantropo, esso si difese con una corazza fatta di rocce e graniti che, se pur lo tenevano fermo, non permisero al calore sviluppato di ustionare in qualche modo la sua pelle protetta.
Le catene lo avevano completamente bloccato mentre lui guardava con attenzione gli spostamenti del demone per non finire in qualche brutta sorpresa. Quando vide il signore della fortezza creare una sfera enorme in una mano, si vide in grave pericolo e per non essere lui la vittima di una tale esplosione, fece innescare l'apocalisse mandando un branco di lupi voraci fatti dalla stessa sabbia di quel deserto. I lupi si gettarono contro la sfera di fiamme facendola esplodere in una luce accecante in un fragore incredibile.
Intanto gli incantesimi usati poco prima si erano dissolti e le catene non rappresentavano più un problema per la bestia.
Il boato coprì perfettamente i movimenti del licantropo che, quando Ticondrius arrivò a terra, era riuscito già a giungere alle sue spalle.
A distanza così breve, il demone riuscì a sentire la presenza del suo nemico e, voltandosi con la testa, vide già la lama a poca distanza dal suo corpo, perfettamente conscio di non avere il tempo materiale per pararlo o evitarlo.
Il suo corpo prese a bruciare dall'interno diventando una fiamma color cremisi. L'alabarda andò ad infrangersi contro la protezione arroventandosi e, molto probabilmente finendo anche per rovinarsi al contatto dell'incanto.
Aveva bisogno di un attacco rapido, che il suo avversario non poteva aspettarsi, ma almeno per il momento, era meglio tenere ancora per un po' nascoste le sue vere ali senza dare l'idea di poterle utilizzare in qualsiasi momento. Le stesse fiamme che, fino a quel momento lo avevano reso un incendio vivente aumentarono di intensità sino a dargli la forma di un drago di fiamme. Il lungo collo della creatura di fuoco ruggì sonoramente contro il suo avversario emettendo una vampata di calore dalle sue fauci.
Con un violento colpo d'ali si alzò in volo coprendo velocemente una buona parte della distanza che lo divideva dal licantropo. Con un agile movimento in volo la sua traiettoria voltò proprio verso di lui sbattendo con vigore le ali per dare massima velocità al suo attacco.
Arrivato in prossimità del mannaro, cominciò con una serie di colpi fiammeggianti. Prima un violento destro dall'esterno verso l'interno al volto, poi un altro sinistro simile al primo per direzione ed obbiettivo, successivamente unì le due mani come se impugnassero un martello andandogli a dare una martellata sopra la testa tentando di atterrarlo. Se tutto ciò fosse riuscito sarebbe salito in volo per poi colpire con la massima velocità e la massima potenza sul corpo steso al suolo.
A quel punto, ormai estinto dalle fiamme sarebbe atterrato ad una decina di metri dal suo contendente aspettando il prossimo attacco.

CITAZIONE
Attributi del personaggio:
Forza fisica: 190
Difesa fisica: 170
Potere magico: 160
Resistenza magica: 160
Agilità: 140

Energia: 300%

Equipaggiamento: spada pesante con aura (nel fodero), ascia (issata sulle spalle), balestra (legata al cinturone), scudo con artigli (all'avambraccio destro), corazza (addosso).

Ferite subite: Nessuna.

Abilità utilizzate:
Aura di fuoco: costo medio [15%] - Può circondarsi di un aura protettiva capace di respingere gli attacchi fisici e magici. E' anche in grado di danneggiare le armi che colpiscono direttamente l'aura.
Fiamma di drago: costo alto [25%] - Facendo fuoriuscire le fiamme dal suo corpo aumenta la corporatura fino a concretizzarsi in un corpo di drago dalla posizione eretta. Ha la possibilità di arrecare danni da fuoco di media intensità ad ogni colpo.

Energia rimasta: 105%

 
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4° post di combattimento

La violenta sferzata del mannaro fu intercettata da un muro di fiamme. I poteri di quel demone dovevano davvero essere notevoli per esser stato capace di evocare quella difesa con così poco tempo di reazione.
La lama si arroventò, tanto che quella parte tagliente dell'alabarda venne irrimediabilmente danneggiata; in quelle condizioni non sarebbe stata in grado di tagliare più nulla. Oltretutto quella magia difensiva aveva fatto sì che Ticondrius non risentisse di nessun contraccolpo che lo sbilanciasse, per cui la tagliola di diamanti non si richiuse sulle sue gambe.
Allontanatosi dal nemico, Drum osservò la sua arma. Ora sembrava più una lunga mazza da guerra che un'alabarda. Non se ne liberò ancora, poteva tornargli utile.
Il demone nel frattempo non si fece pregare per eseguire la sua mossa.
Le fiamme lo avvolsero, trasformandolo in una specie di drago di fuoco, che spiccò il volo.
"Wow, ecco un cappone fumante che vola dritto da me!" disse a gran voce, per assicurarsi che l'altro lo sentisse.
Ci godeva nel far perdere le staffe agli altri, gli dava una psicotica soddisfazione, quasi come quella che provava nello strappare la vita ai nemici tra le sofferenze.
Drum attese che l'avversario fu abbastanza vicino, prima di ergere anche lui, come poco prima aveva fatto il suo rivale, una barriera protettiva.
Una torre di rude pietra si issò dal suolo, racchiudendolo. Questo ridotto maniero era simile al muro di rocce che aveva evocato in precedenza, ma molto più resistente.
Di fatti la serie di colpi del demone riuscì solo a scalfire la massiccia protezione, senza penetrarla.
Quando Ticondrius riposò i piedi a terra e le fiamme che circondavano la sua pelle si esaurirono, la torre di massi crollò, permettendo al mannaro di uscirne.
"Dovresti provare anche te a rintanarti dentro una stanza di pietra, è l'unico modo per trovare un po' di frescura qui in questo clima così cocente! Lascia che ti dia una mano a farlo!" disse con voce rauca e fosca, accompagnando le ultime parole con uno sguardo raccapricciante.
La terra sabbiosa su cui i due poggiavano i piedi tremò.
Gigantesche cuspidi di nera roccia spuntarono da sotto il demone ed altrettante ne piombarono dall'alto.
Un immenso cranio a forma di lupo gli si stava richiudendo addosso e Ticondrius era proprio tra le sue fauci.
Fulminea, quella mastodontica zannata si mosse per stritolare l'infernale creatura al suo interno, in una morsa devastante.
Fino ad ora nessuno era mai riuscito a sottrarsi a quell'improvviso attacco che vista la portata colossale lasciava le sue vittime più vicine al mondo dei morti che quello dei vivi.
Vedere la sua creazione dalle fattezze lupesche all'opera riempì il suo animo di ilarità, compiacendosi di se stesso.
Non era sicuro che ciò bastasse a fermare quel rognoso demone, ma il fatto di essere arrivato ad utilizzare anche quella tecnica lo colmava di superbia.
Il muso contratto in un'espressione folle e i denti aguzzi degrignanti. Con questa espressione aspettava che il suo avversario si rifacesse avanti. Era desideroso di vederne sgorgare il sangue, il pesiero di poterne saggiare il sapore lo inebriava.

CITAZIONE
Attributi del personaggio:
Forza fisica: 180
Difesa fisica: 180
Potere magico: 170
Resistenza magica: 150
Agilità: 140
Energia totale: 300%
Livello: 9
Equipaggiamento: Skoll - protezione con artigli (avambraccio sx); Spada (riposta); Pugnale (riposto); Jaoza - alabarda (in mano);
Ferite subite: --
Energia rimasta: 80%
Abilità utilizzate:
Vibrazione del terreno: grazie al suo controllo della terra, Drum è capace di intuire gli spostamenti e la posizione degli esseri che si muovono su di essa o dentro di essa (nel caso qualcuno sia in grado di viaggiare sottoterra).
E' capace di percepire anche movimenti che si compiono a grande distanza se sono abbastanza rumorosi (come ad esempio l'avvicinarsi di un esercito nemico).
[Consumo: Passiva 0%]
Rocca difensiva: viene innalzata da terra una torre di pietre che racchiude l'evocatore difendendolo da attacchi fisici e magici. Dopo l'utilizzo crolla verso l'esterno e se l'avversario è vicino (Es. mentre il nemico tenta un affondo con la spada) arreca anche danni per contusioni di livello basso.
[Consumo: Alto 25%]
Zannata suprema della terra: viene evocato un gigantesco cranio di terra e pietra a forma di testa di lupo che si erge dal terreno, le sue fauci sono spalancate e racchiudono al loro interno l'avversario. Esse si chiudono di scatto sul nemico, schiacciandolo e crollandogli addosso. Il colpo è veloce, violento ed esercita una pressione devastante, è quindi difficile da evitare se non lo si conosce e arreca gravi danni fisici tipo rottura di ossa e maciullamento di organi.
[Consumo: Enorme 50%]

 
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view post Posted on 4/12/2009, 22:42
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Neppure quest'attacco di Ticondrius era riuscito ad arrecare danni al suo avversario, in una partita che durava ormai da diversi minuti e che vedeva le due forze contrastanti in una lotta all'ultimo sangue dove nessuno intendeva demordere per primo.
Ormai entrambi i contendenti, si erano lanciati i loro attacchi migliori, senza farsi nemmeno un graffio. Si erano ormai consumati le energie l'uno con l'altro in uno scontro violentissimo e senza precedenti nella storia della terra di mezzo. Avevano ottenuto, in soli due guerrieri, la stessa quantità di energia e di devastazione che avrebbe fatto un intero esercito. Simbolo inconfutabile di una potenza oltre ogni immaginazione, mai concepita da comuni mortali.
Due esseri al limite tra il mostruoso e il divino.
Ma ormai lo scontro era agli sgoccioli.
Erano le battute finali.
E da questi ultimi attacchi, dipendevano le sorti di tutto lo scontro.
Le fiamme del demone si erano infrante inutilmente contro la roccaforte innalzata dal suo avversario che lo aveva protetto dai colpi fiammeggianti di Ticondrius lasciandolo, comunque, indenne.
Quando si allontanò da lui con le fiamme ormai estinte perché finito l'incantesimo, la roccaforte cadde a pezzi rilasciando rocce attorno che ora giacevano sulla sabbia come i resti di una struttura diroccata.
"Dovresti provare anche te a rintanarti dentro una stanza di pietra, è l'unico modo per trovare un po' di frescura qui in questo clima così cocente! Lascia che ti dia una mano a farlo!"
Queste parole risuonavano molto enigmatiche per il demone, che si preparò a qualche diavoleria del licantropo.
La zona venne scossa da un deciso terremoto, vi furono movimenti di grandi masse di sabbia che lasciavano scoprire degli spuntoni non indifferenti. Quando il demone capì che erano le zanne di una mascella inferiore di un enorme testa di lupo era già troppo tardi.
Difatti se ne accorse solo quando, su di lui, si era già fatta avanti l'ombra della mascella superiore che si chiudeva come un violento morso.
Il morso stava per mutilare il corpo del demone, ormai non c'era più moltissimo da fare....c'era un solo modo per superare anche questa sfida ma Ticondrius aveva ponderato bene la sua quantità di energia e si doveva giocare il tutto per tutto.
Fece uscire le ali dalla sua schiena che, chiuse a bozzolo attorno a lui, cercando di barricarsi al suo interno.
Ormai, il cranio si era chiuso, e mascella superiore ed inferiore si erano ricongiunte.
Non fu possibile di li in avanti vedere cos'altro sarebbe successo.
Il cranio, intanto, cominciò a creparsi e a crollare in grossi massi sulla sua testa. Il silenzio assoluto era sceso su quella landa rotto solo dal rumore del mare.
Il licantropo poteva forse pensare che il duello fosse finito, ma a dargli un brusca delusione ci fu uno spostamento di sabbia che si era depositata su quei massi, ultimi resti di ciò che rimaneva dell'attacco del mannaro.
Piano piano uno di quei macigni si alzò e, il demone, lo mise via. Addosso aveva numerosi contusioni e lividi ma nessuna ferita. Purtroppo per il demone le ferite ci erano state e anche gravissime. Le ali erano state completamente lacerate ed erano praticamente inutilizzabili per molto tempo, oltre al fatto che facevano un male tremendo, ma Ticondrius si rifiutava di dare questa soddisfazione al suo avversario. Non voleva ancora essere il combattente a mostrare per primo il suo sangue. Anche se questa volta se l'era vista davvero brutta.
Il signore della fortezza dell'anello, camminò molto tranquillamente verso il suo avversario, poi si guardò indietro, tornando poco dopo a guardare il licantropo.
"Grazie del pensiero dell'abitazione, ma non gradivo l'arredamento"
Il suo sguardo era sempre serio e, questa volta, guardava il licantropo con aria sicura ed estremamente tranquilla. Si poteva persino scorgere una minima traccia di senso di superiorità nel suo sguardo.
"Ora però, cagnolino...è arrivato il momento di mettersi a nanna..."
Un cerchio di sabbia dietro al mannaro cominciò ad annerirsi e da li uscì una figura nera simile alla morte. Una lunga veste nera a brandelli gli creava una tunica con cappuccio che mostrava solo un teschio caprino, lo spettro brandiva una falce fantasma che sarebbe stata la rovina per il suo avversario.
L'ombra era proiettata alle sue spalle e lo spettro era sollevato da terra e non poteva emettere nessun rumore e nessuna vibrazione.
Diede un colpo di falce obliquo al licantropo da destra verso sinistra che avrebbe dovuto prosciugargli una grossa quantità di energia.
Ticondrius non poteva sapere quanta energia avesse ancora in corpo l'avversario, ma sperava di riuscire a prosciugarlo fino allo svenimento.
Intanto il demone sguainò la sua spada e si sistemò per bene lo scudo. Ora era arrivato alle ultime gocce di energia e avrebbe potuto utilizzare ancora pochissimo per continuare lo scontro. Se la bestia fosse rimasta in piedi, dopo aversi visto portare via gli ultimi residui della sua energia, avrebbero continuato con uno scontro corpo a corpo alla vecchia maniera: con scudo e spada. Se invece fosse svenuto avrebbe atteso pazientemente il suo risveglio, voleva sapere il nome del secondo guerriero più forte della terra di mezzo.
Nella mente del signore della fortezza figuravano strani pensieri. Mai nella vita aveva mai visto un avversario ad un tale livello. Era davvero fortissimo!

CITAZIONE
Attributi del personaggio:
Forza fisica: 190
Difesa fisica: 170
Potere magico: 160
Resistenza magica: 160
Agilità: 140

Energia: 300%

Equipaggiamento: spada pesante con aura (nella mano destra), ascia (issata sulle spalle), balestra (legata al cinturone), scudo con artigli (all'avambraccio destro), corazza (addosso).

Ferite subite: Ali ridotte a brandelli (non visibile), contusioni e lividi su tutto il corpo.

Abilità utilizzate:
Contratto dell'ade: costo enorme [50%] - Evoca una figura nera, simile alla morte, che priva l'avversario di una grossa quantità di energie pari al 50%. La creatura evocata non è facilmente controllabile, può essere evocata anche più volte in combattimento ma chiede all'utilizzatore sempre più energia prosciugando l'avversario sempre della medesima quantità. Ogni evocazione nello stesso duello chiede il 10% di energia in più rispetto alla precedente.

Energia rimasta: 55%



Edited by Edgard Strolgher - 5/12/2009, 16:18
 
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5° post di combattimento

Le gigantesche fauci del lupo di pietra si chiusero, ingoiando al loro interno Ticondrius.
Ci fu un gran polverone, mentre quel cranio fierino implose su se stesso, seppellendo sotto tonnellate di rocce l'infernale creatura.
Drum fissava frenetico il mucchio di macerie, rare volte aveva eseguito quella tecnica ed ogni volta quella aveva sancito la fine del duello.
Tuttavia il mannaro sperava vivamente che quel mostro dalle lunghe corna e zoccoli caprini spuntasse all'improvviso tra i massi, pronto a continuare la battaglia.
Lo desiderava, il suo animo corrotto da sanguinolenta depravazione bramava ancora violenza.
Un piccolo spostamento di sabbia, come uno spasmo, seguito da un altro subito dopo. "Bene, il bastardo è ancora vivo!" disse fra se e se il licantropo, pervarso da piacere.
Un macigno si mosse, scoperchiandosi, mostrando sotto di esso l'ostica creatura demoniaca.
Quello si rimise in piedi, aveva numerosi e vistosi lividi su tutto il corpo, ma nessuna ferita sgorgante sangue.
Mosse molto tranquillamente dei passi verso il lupo, voltandosi un attimo per guardare le macerie dalle quali era uscito per poi rivolgersi di nuovo verso Drum.
"Grazie del pensiero dell'abitazione, ma non gradivo l'arredamento.
Ora però, cagnolino...è arrivato il momento di mettersi a nanna..."

Disse con tono serio ed enigmatico, ostentando grande sicurezza di se.
A seguito di quelle parole un cerchio nero comparve alle spalle del mannaro, il quale si voltò pronto a difendersi da qualsiasi sortilegio avesse in serbo per lui il demone.
Una figura incappucciata, con un lungo mantello nero che la ricopriva interamente, uscì dal circolo magico.
Aveva una falce e il volto sembrava quello di un teschio di capra.
Fluttuò veloce nell'aria, come uno spettro, per poi lanciarsi contro Drum con la falce pronta a colpirlo.
Il licantropo istintivamente usò la sua arma per parare il colpo della fiugra nera, ma l'asta dell'alabarda passò attraverso il manico della falce come se quella fosse fatta di fumo.
La lama dell'oscuro mietitore colpì il busto del combattente, il quale si sentì lacerare più nello spirito che nel corpo.
Drum si portò subito una mano al punto colpito, ma notò che nessuna ferita aveva lenito il suo corpo.
Eppure si sentiva svuotato, come se parte della sua energia gli fosse stata portata via.
La strana creatura se ne ritornò nel suo arcano cerchio nero, per venirne risucchiata e scomparire.
Ticondrius si stava aggiustando lo scudo ed era pronto a combattere con la spada sguainata.
"Non so quale diavoleria hai usato sotto i massi per uscirne ancora sulle tue gambe, e non so quale altra diavoleria mi abbia fatto tuo fratello con la falce, ma sta sicuro di una cosa: prima che il Sole venga inghiottito dal crepuscolo io vedrò di che colore è la tua carne nascosta sotto quella coriacea pellaccia marrone!"
E dette queste parole fece un sovraumano balzo in avanti, verso il demone. Teneva la lunga asta, con l'apice ormai somigliante più ad una mazza che ad una lama, sopra la testa, alta, stretta con entrambe le mani.
Arrivato a circa due metri dall'altro la abbassò violentemente, diretta proprio in mezzo al capo del nemico, fra le corna. La lunga arma permise a Drum di poter attaccare mantenendo comunque il suo avversario a debita distanza.
Dopo quella poderosa mazzata dall'alto, il mannaro ritrasse in dietro con un guizzo l'asta, per poi menare un'impetuosa falciata da destra verso sinistra, diretta alle ginocchia del demone.
Volutamente attaccò da quel lato, conscio della scomodità che avrebbe avuto Ticondrius a parare il colpo diretto sul suo lato sinistro col lo scudo o con la spada, tenuti entrambi con l'arto destro.
I suoi fendenti furono veloci, precisi e brutali, come era nel suo stile. Uno solo di quelli sarebbe bastato per mandare all'altro mondo il più duro degli orchi, ma il demone aveva già mostrato di essere fatto di una pasta ben più dura, sebbene le numerose contusioni forse si sarebbero fatte sentire.
Finito l'attacco il mannaro si fece tre passi in dietro, riagganciando ciò che restava della sua alabarda sulla schiena, per poi estrarre la grossa spadona con la destra, attendendo il nemico facendogli cenno di farsi sotto, avido di scontrare ancora le loro armi.

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Attributi del personaggio:
Forza fisica: 180
Difesa fisica: 180
Potere magico: 170
Resistenza magica: 150
Agilità: 140
Energia totale: 300%
Livello: 9
Equipaggiamento: Skoll - protezione con artigli (avambraccio sx); Spada (rmano dx); Pugnale (riposto); Jaoza - alabarda dalla lama inutilizzabile (riposta);
Ferite subite: --
Energia rimasta: 30%
Abilità utilizzate:
Vibrazione del terreno: grazie al suo controllo della terra, Drum è capace di intuire gli spostamenti e la posizione degli esseri che si muovono su di essa o dentro di essa (nel caso qualcuno sia in grado di viaggiare sottoterra).
E' capace di percepire anche movimenti che si compiono a grande distanza se sono abbastanza rumorosi (come ad esempio l'avvicinarsi di un esercito nemico).
[Consumo: Passiva 0%]

 
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Il duello era entrata nella parte più "normale" ma probabilmente anche in quella più divertente per i due potentissimi mostri. La tattica del mannaro era sadica e macabra. Tentava di lenire la carne e il corpo di Ticondrius, quella del demone era crudele ed infida, cercando di piegare lo spirito del suo avversario. A quanto pare la tattica di entrambi aveva portato un duro colpo all'altra creatura. Mentre il demone ora aveva diversi lividi addosso, nonché gravose ferite che non dava a vedere, al licantropo gli era stata portata via una grandissima quantità di energia.
A quanto pare, i due, avevano evidentemente superato i limiti umani. Nonostante avessero una bassissima quantità di energia e la stanchezza si era ormai protesa oltre nei loro corpi, erano ancora profondamente motivati e pronti a proseguire a lungo lo scontro finché l'altro non avesse più forza per reggersi in piedi.
"Non so quale diavoleria hai usato sotto i massi per uscirne ancora sulle tue gambe, e non so quale altra diavoleria mi abbia fatto tuo fratello con la falce, ma sta sicuro di una cosa: prima che il Sole venga inghiottito dal crepuscolo io vedrò di che colore è la tua carne nascosta sotto quella coriacea pellaccia marrone!"
Il demone sorrise beffardo a quelle sue parole e rispose a tono:
"Non sei riuscito a farmi granché con i più violenti dei tuoi colpi e fin ora hai dimostrato di saper combattere meglio con la lingua che con la tua alabarda. Se combattevi esattamente quanto ciarlavi a quest'ora potrei non essere ancora in piedi, ma dubito anche di questo"
Un breve scambio verbale di acute minacce e di lotta psicologica prima di riprendere a pieno regime lo scontro.
Il mannaro balzò con la sua alabarda, ben salda tra le mani, che ormai non poteva tagliare nulla ma avrebbe ancora potuto dare una bella mazzata. L'arma era alta sulla sua testa e, sicuramente, l'avrebbe abbassata con violenza su Ticondrius appena le distanze lo avessero permesso.
Conscio di avere un lato scoperto, il massiccio braccio sinistro demoniaco, andò a recuperare l'ascia issata dietro la schiena e, alzando il braccio destro, schierò lo scudo sulla sua testa con gli artigli della parte inferiore perpendicolari alla direzione del colpo, in modo da pararlo.
Solo quando le due creazioni cozzarono l'una contro l'altra, tra i due abilissimi guerrieri, vi fu un breve esame delle capacità fisiche altrui. La forza del licantropo era notevole ma quella del demone lo era di più. Rimbalzando sugli stessi artigli, l'alabarda venne rapidamente ritirata cercando un nuovo affondo orizzontale al costato destro, il quale, venne facilmente parato dalla robusta ascia bipenne, che vide una delle sue lame, in un violento scontro frontale con la malandata alabarda.
I pochi istanti necessari a quell'impetuoso corpo a corpo, furono ben scandagliati da un profondo sguardo di sfida, che i due guerrieri, si scambiarono con rabbia e determinazione.
La sua struttura fisica, alquanto danneggiata soprattutto nei muscoli degli arti superiori e nella schiena che, come una imponente struttura portante fa da sostegno a tutte le sue parti, dava molto fastidio e faceva risentire dei colpi ricevuti dai macigni di quella tecnica infernale. L'avversario, se pur prosciugato di molta energia, contava comunque su uno stato di salute molto migliore e meno colpito.
Il mannaro fece tre ampi passi all'indietro facendo cenno a Ticondrius di raggiungerlo per riprendere lo scontro. Il demone non si fece attendere e, con la spada nella destra e l'ascia nella sinistra, si fiondò contro il suo avversario disponendo le due armi come le ali di un rapace pronto ad affondare gli artigli sulla sua preda.
Il sole era alto ormai da diverse ore e, il caldo rovente, stava raggiungendo anche la spiaggia mitigata dalle acque poco distanti...forse era meglio alzare ancora un po' la temperatura.
L'aria cominciò ad arroventarsi e l'elevata umidità del mare rappresentava una grandissima alleata del demone, che fin ora era stata alleata del licantropo nel rendere più facile da sopportare il caldo soffocante del deserto. L'umidità tendeva a salire provocando distorsioni ascensionali delle figure che, l'occhio delle creature terrestri, era abituato a vedere. Il demone trovava quelle temperature fresche e rigeneranti in confronto alle miti e tranquille temperature magmatiche dei vulcani e, i suoi occhi, vedevano perfettamente anche in quello stato.
A poca distanza dal licantropo, la spada, affondò maligna in un fendente obliquo dall'alto verso il basso e da destra verso sinistra, un discreto colpo se non fosse per il fatto che era solo un diversivo. L'ascia era ben disposta centrale in modo da non lasciarsi scappare sorprese mentre, la lunga coda, scattò fulminea ed orizzontale verso le caviglie cercando di falciarle e costringere l'avversario a terra. Se ciò fosse riuscito, l'ascia si sarebbe alzata rapidamente e, senza lasciare tempo alcuno di trovare difesa o contromossa, si sarebbe riabbassata con violenza in un affondo verticale diretto al suo petto.
La spada e gli artigli dello scudo rimanevano come possibili ulteriori attacchi nel caso in cui l'ascia non avesse fatto il suo dovere.
Di certo, con un avversario come quello, non si potevano tralasciare quegli artigli sporgere da quella protezione per le braccia.
Se nessuna delle sue offensive fosse riuscita, Ticondrius aveva un mortale asso nella manica. Tenendo l'avversario impegnato con tutte le armi a disposizione, avrebbe evocato da sotto i piedi del nemico, o se era a terra da sotto il suo corpo, una colonna di fiamme infernali investendolo completamente della sua potenza.
Alla fine di tutto sarebbe balzato un paio di volte all'indietro per godersi l'esito dello scontro fino all'ultimo istante di coscienza del licantropo.

CITAZIONE
Attributi del personaggio:
Forza fisica: 190
Difesa fisica: 170
Potere magico: 160
Resistenza magica: 160
Agilità: 140

Energia: 300%

Equipaggiamento: spada pesante con aura (nella mano destra), ascia (nella mano sinistra), balestra (legata al cinturone), scudo con artigli (all'avambraccio destro), corazza (addosso).

Ferite subite: Ali ridotte a brandelli (non visibile), contusioni e lividi su tutto il corpo.

Abilità utilizzate:
Arena torrida: costo basso [5%] - Alza quasi istantaneamente la temperatura dell'area circostante celando il nemico in uno stato di spossatezza con difficoltà visive.
Abisso infernale: costo alto [25%] - Evoca da sotto il nemico una colonna di fuoco di 10 metri di diametro. Arreca gravi danni da ustione.

Energia rimasta: 25%

 
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view post Posted on 7/12/2009, 12:29

Titano

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SPOILER (click to view)
Ed, non mi funziona più bene msn. Quindi mi sa che per un po' dovremo comunicare attraverso spoiler.

6° post di combattimento

Il demone rispose alle parole del mannaro, senza che questi lo ascoltasse minimamente.
Ignorando completamente ciò che l'altro stava dicendo si lanciò all'attacco.
Ticondrius afferrò la sua ascia per difendersi meglio, parando prima il colpo al suo capo con lo scudo artigliato e poi parando la sferzata laterale con la scure.
Sicurametne lo sforzo nel contrastare il nemico gli procurò delle dolorose fitte, conseguenza inevitabile dopo l'attacco precedentemente subito, ma queste non gli furono d'intralcio. Era forte, tenace e ben addestrato al dolore e ai combattimenti.
Drum si allontanò, preparandosi a ricevere la controffensiva del nemico.
Il demone allora gli si fece addosso, con le braccia aperte verso l'esterno, come un rapace.
D'un tratto la temperatura salì di colpo, facendosi a dir poco soffocante. Un'insidiosa arsura spossò il granitico corpo del licantropo, mentre una crescente umidità gli rendeva difficoltosa la vista, annebbiata a sprazzi.
Vedeva il suo nemico ormai essergli a ridosso, percependo chiaramente la sua posizione, ma non riusciva perfettamente a distinguerne i movimenti, captando solo i più evidenti.
Ticondrius aveva il braccio destro pronto a sferrare una sferzata. Drum non potè fare altro che alzare una difesa che coprisse il più possibile il suo corpo, nascondendo alla lama nemica i punti vitali.
La sferzata era diretta in diagonale sul suo petto, impattando sulla protezione all'avambraccio posta come difesa.
Il licantropo provò a fare qualche passo in dietro, per sottrarsi ad ulteriori fendenti almeno fino a che non fosse finita quella snervante calura, ma un colpo alle sue gambe lo fece cadere a terra di schiena.
Non era neppure riuscito a vedere cosa lo avesse colpito, ma ciò che contava ora era non farsi sopraffare.
Distinse il braccio alzato dell'avversario, seppure sfocato, pronto a colpire ancora. Il licantropo era affaticato, ma di certo non era uno sprovveduto. Piegò le braccia al petto in modo da difendersi con spada e bardatura dalle sferzate nemiche. Avrebbe potuto forse lenire un po' il suo costato, ma cuore polmoni, collo e gli altri punti critici erano protetti.
L'unica cosa che lo impensieriva erano le gambe. In quella posizione erano del tutto scoperte e se il demone ne avesse approfittato, avrebbe avuto la forza di staccargliele di netto.
Fortunatamente per lui o per sbadataggine del caprino avversario, il poderoso colpo d'ascia arrivò anch'esso al petto, graziando così gli arti inferiori del mannaro che tossì per la botta.
Le percosse del demone non sembravano voler davvero lenire il licantropo, sembravano più atte a tenerlo impegnato, segregato, immobilizzato a terra... "Perché?"
La risposta arrivò a breve. Nell'istante in cui cessarono i fendenti e Ticondius si allontanò, una fiammata divampò dal suolo sotto Drum, invenstendolo.
Subito il mannaro si rotolò di lato, compiendo numerosi giri su se stesso per esaurire le fiamme che erano divampate sulla sua schiena.
Gravi ustioni e un odore acre di peli e carne bruciata. Alcuni pezzetti di pelle si staccarono e caddero a terra, consumati dalle fiamme.
Drum non emise un gemito, anche la sua espressione non lasciava trasparire segni evidenti di dolore che potessero dare soddisfazione all'avversario, ma stava stringendo i denti con forza, perché quel dannato sortilegio si era fatto pesantemente sentire.
Si rimise in piedi, l'alabarda cadde a terra, avendo le cinghie che la reggevano completamente consumate. La schiena gli regalava continue fitte come un'assidua flagellazione, roba che avrebbe piegato il più resistente degli uomini.
Il mannaro cercò lo sguardo dell'avversario. I suoi occhi gialli inumani fissavano la figura mefistofelica. L'espressione era più eloquente di qualsiasi parola, sembrava dire: "Sono un osso più duro di quanto tu possa immaginare bello! Canta vittoria solo nel momento in cui avrai estirpato il mio cuore dal petto e lo stringerai nella tua mano... sempre se arriverai a quel momento e non sarò io invece a spremere nella mia mano il tuo!"
Ci furono pochi secondi di quiete, una inusuale calma in quel clima sanguinario.
Drum la interruppe in un attimo. Con la sinistra estrasse il coltellaccio dalla cintura impugnandolo con la lama verso il basso e si lanciò contro Ticondrius.
Prima vibrò un violento fendente con la spadona in verticale dall'alto verso il basso, diretto verso la mano sinistra del demone. Se quello non si fosse mosso di certo glie l'avrebbe tranciata di netto, ma questa era una possibilità alquanto remota e Drum lo sapeva bene. In realtà l'intento era quello di impegnargli l'arto con la scude per difendersi, tenendolo a bada spingendolo con la spada.
Subito dopo tentò una pugnalata con la sinistra diretta verso la coscia destra di Ticondrius, abbassando la mano verticalmente con un identificabile gesto atto a conficcargli la lama nella carne.
Tuttavia, all'altezza del petto del demone, Drum lasciò la presa della corta arma e con un guizzo scaricò un micidiale gancio mancino diretto verso la guancia destra di Ticondrius, reso ancor più insidioso dagli artigli presenti alla bardatura all'avambraccio, che gli si sarebbero conficcati nel cranio.
Drum sadicamente aveva messo l'avversario di fronte ad una scelta, usare la spada o lo scudo per difendesri all'altezza della coscia impedendo al pugnale lanciato di conficcarglisi nella carne e nei muscoli, oppure per difendersi dal violento colpo al volto. I tempi per decidere erano ridotti a millesimi di secondo e più l'istinto del demone, che la sua coscienza, avrebbe deciso per lui.
Come se ciò non fosse già abbastanza, Drum volle creare altre rogne al demone. Con uno scatto del tutto imprevedibile mosse il suo collo in avanti e con le fauci spalancate cercò di affondare i propri aguzzi denti nel braccio mancino del nemico, poco sotto la spalla, nel bicipite, intenzionato a conficcare le zanne in profondità, fino all'osso, stringendo l'arto in una morsa che lo avrebbe maciullato.
Vedere in un combattimento un guerriero prendere a morsi l'altro era un evento più unico che raro, che rasentava il bizzarro, e per questo ancor più impensabile e letale.
Drum non a caso volle tenere impegnata la scure del demone con la sua spada, in modo da avere libero accesso al braccio nemico senza che l'ascia potesse frapporsi.
Dopo questa veloce serie di attacchi Drum si fece da parte, muovendosi all'indietro di quattro passi, ansimando un poco, ma con aria vigile, guardingo per vedere cosa sarebbe stato in grado di fare ancora quel maledetto demone.
Ghignava come aveva fatto per tutto il tempo, l'espressione era contorta e nevrotica, scintillante di violenta pazzia.
Fin dove si sarebbero spinte quelle due bestie disumane?

CITAZIONE
Attributi del personaggio:
Forza fisica: 180
Difesa fisica: 180
Potere magico: 170
Resistenza magica: 150
Agilità: 140
Energia totale: 300%
Livello: 9
Equipaggiamento: Skoll - protezione con artigli (avambraccio sx); Spada (mano dx); Pugnale (lanciato); Jaoza - alabarda dalla lama inutilizzabile (a terra);
Ferite subite: gravi ustioni alla schiena
Energia rimasta: 30%
Abilità utilizzate:
Vibrazione del terreno: grazie al suo controllo della terra, Drum è capace di intuire gli spostamenti e la posizione degli esseri che si muovono su di essa o dentro di essa (nel caso qualcuno sia in grado di viaggiare sottoterra).
E' capace di percepire anche movimenti che si compiono a grande distanza se sono abbastanza rumorosi (come ad esempio l'avvicinarsi di un esercito nemico).
[Consumo: Passiva 0%]



Edited by Glawulf - 7/12/2009, 18:40
 
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view post Posted on 10/12/2009, 01:08
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Dio

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SPOILER (click to view)
Il duello potrebbe sembrare breve visto che compare su un unica pagina e conta solo 6 turni di lotta. Ma mi pare che contenga molto testo vista l'accurata descrizione da parte di entrambi e poi conta il massimo dell'intensità. Direi che è arrivato il momento adatto per chiuderlo, visto che lo scontro armato semplice è solo una perpetua percussione corporale.


Ticondrius aveva teso una ferrea offensiva che aveva, come unico scopo, quello di tenere il licantropo impegnato, e a quanto pare funzionò a dovere. La creatura subì numerosi colpi apparentemente mortali e, esattamente come ci si poteva aspettare da uno come lui, erano stati tutti parati a dovere. Eccezione fatta per la coda che, in numerosi scontri aveva fatto la differenza, contandola come un "arto in più". Il colpo falciò silente le gambe mannaro facendolo andare a terra. In quello stato, colpire le gambe, sarebbe stato uno scherzo ma i demoni, differentemente dai licantropi, se pur puramente malvagi avevano uno stile che puntava sulla forza assoluta e non uno stile che prevedeva atti vili ed infidi.
Tuttavia, una volta atterrato, la fiammata investì completamente l'obbiettivo ustionandolo per tutto il corpo mentre si girava come una trottolina tentando di estinguere quelle fiamme contro la sabbia, ormai rovente.
Quando riuscì a riprendersi si alzò guardando il demone. Le due creature mostruose si guardarono in uno sguardo concentrato e molto grintoso. Se uno sguardo poteva esplodere la miscela di quei due avrebbe fatto saltare in aria la terra.
Ticondrius non si aspettava che quello sguardo durasse a lungo, entrambi erano tipi che facevano parlare le spade al posto loro e rimanere a fissarsi a lungo non era proprio nel loro stile.
Il licantropo, ormai quasi senza peli, cacciò il coltello dal fodero e si fiondò contro il demone. Subito la sua mano destra alzò la spada per poi abbassarla vicino a lui con estrema violenza. La mancina del signore della fortezza, si levò subito alzando l'ascia che intercettò la spada. Il colpo di destra del pulcioso abbassò discretamente il braccio del demone colpendo il suo lato meno abituale a non riuscì comunque a spezzare la difesa.
La sinistra, che aveva in mano il pugnale con la lama rivolte verso il basso si mosse con un movimento inconfondibile che tentava di trafiggergli la coscia.
La cosa turbò l'essere infernale. La sua esperienza in battaglia era conscia che, un attacco vero viene nascosto, un diversivo viene largamente mostrato. In ogni caso correva comunque un rischio a non curarsi del pugnale, ma preferiva subire un colpo alla gamba consapevolmente, sapendo che non sarebbe stato un grosso problema invece che subire un colpo che ancora non conosceva e che poteva essere di gran lunga peggiore.
Non curò il pugnale ma rimase ancora vigile su ulteriori movimenti del mannaro. Infatti, quando il coltellaccio fu all'altezza del petto del demone, la mano lasciò la presa e il pugnale cadde senza sortire alcun effetto. Il para braccia, invece, venne mosso con grande velocità in direzione del volto in un violento pugno aggravato dalla presenza di quegli artigli. Fu allora che lo scudo sull'avambraccio destro andò a parare quel colpo fermando l'arto all'altezza del polso per non rischiare che gli artigli superassero la protezione.
Non ancora contento, il nemico portò indietro la testa, probabilmente avrebbe tentato una capocciata come vendetta alla coda, o peggio un morso.
La cosa non rappresentava un problema per Ticodrius, i quali polmoni si gonfiarono d'aria per poi svuotarsi con rapidità arricchendo quell'aria di una sostanza volatile che prese fuoco appena toccò l'ossigeno.
Il licantropo avrebbe dovuto per forza dissuadere dal suo ultimo intento.
A quella breve distanza, la fiammata avrebbe potuto compromettergli irrimediabilmente la faccia compromettendone seriamente la vista. Nel peggiore dei casi poteva rimanere cieco a vita.
Finalmente cessò anche quell'attacco e il mannaro si fece indietro. Ansimava vistosamente e come lui anche il demone era evidentemente provato. Uno scontro di quella violenza e soprattutto di quella durata non si era mai visto. E dire che con lo stesso quantitativo di energia il demone faceva fuori un esercito.
Era giunto il momento dell'offensiva. Forse...dell'ultima offensiva di tutto il duello. Correndo velocemente contro il licantropo ed aiutato tra la scarsa visibilità dell'aria calda che saliva in grandi masse gassose decise di nascondere il suo vero intento facendo credere in un attacco corpo a corpo. Ad un tratto con un gesto minimo che sarebbe dovuto essere impercettibile, lanciò l'ascia a terra alzando una grande quantità di sabbia a metà tra lui e il licantropo, circa ad un metro e mezzo di distanza dai due.
Quella coltre avrebbe nascosto tutto. La coda si dimenò dando un colpo sulla sabbia in avanti dando la ritmica impressione del susseguirsi di ulteriori passi. Invece, rimanendo sul posto e, sfruttando la sua grande forza e la scarsa distanza, lanciò la spada verso il suo avversario diretto tra il petto e la spalla. Un punto non vitale, ma sicuramente pieno di nervi e vasi sanguigni che, se colpito avrebbe messo la parola fine allo scontro.
Il demone questa volta era stato molto previdente. Un oggetto così sottile, lanciato a quella distanza sarebbe stato un razzo e il suo avversario, ben soppesato delle sue abilità, non sarebbe stato in grado di parare o evitare. In più il calore, le correnti d'aria, la coltre sabbia e i finti passi avrebbero reso impossibile riconoscere l'attacco che sopraggiungeva.
Ticondrius attese impugnando la balestra con la mano destra, non avrebbe abbassato la guardia fino a quando non avesse visto il nemico K.O.
Differentemente da quanto ci si poteva aspettare avrebbe voluto fare molte domande al suo avversario e la morte non era tra quello che avrebbe augurato a quel valoroso guerriero.

CITAZIONE
Attributi del personaggio:
Forza fisica: 190
Difesa fisica: 170
Potere magico: 160
Resistenza magica: 160
Agilità: 140

Energia: 300%

Equipaggiamento: spada pesante con aura (lanciata), ascia (nella mano sinistra), balestra (nella mano destra), scudo con artigli (all'avambraccio destro), corazza (addosso).

Ferite subite: Ali ridotte a brandelli (non visibile), contusioni e lividi su tutto il corpo.

Abilità utilizzate:
Soffio infuocato: costo basso [5%] - Ha un polmone di fuoco in grado si sputare fiamme. Senza bisogno ci concentrazione può far fuoriuscire dalla bocca una fiammata e prolungarla anche per alcuni secondi.

Energia rimasta: 20%

 
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