Special Quest: Scontro tra titani, Grande deserto del Khalai a sud di Harad

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Glawulf
view post Posted on 7/12/2009, 12:29 by: Glawulf

Titano

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SPOILER (click to view)
Ed, non mi funziona più bene msn. Quindi mi sa che per un po' dovremo comunicare attraverso spoiler.

6° post di combattimento

Il demone rispose alle parole del mannaro, senza che questi lo ascoltasse minimamente.
Ignorando completamente ciò che l'altro stava dicendo si lanciò all'attacco.
Ticondrius afferrò la sua ascia per difendersi meglio, parando prima il colpo al suo capo con lo scudo artigliato e poi parando la sferzata laterale con la scure.
Sicurametne lo sforzo nel contrastare il nemico gli procurò delle dolorose fitte, conseguenza inevitabile dopo l'attacco precedentemente subito, ma queste non gli furono d'intralcio. Era forte, tenace e ben addestrato al dolore e ai combattimenti.
Drum si allontanò, preparandosi a ricevere la controffensiva del nemico.
Il demone allora gli si fece addosso, con le braccia aperte verso l'esterno, come un rapace.
D'un tratto la temperatura salì di colpo, facendosi a dir poco soffocante. Un'insidiosa arsura spossò il granitico corpo del licantropo, mentre una crescente umidità gli rendeva difficoltosa la vista, annebbiata a sprazzi.
Vedeva il suo nemico ormai essergli a ridosso, percependo chiaramente la sua posizione, ma non riusciva perfettamente a distinguerne i movimenti, captando solo i più evidenti.
Ticondrius aveva il braccio destro pronto a sferrare una sferzata. Drum non potè fare altro che alzare una difesa che coprisse il più possibile il suo corpo, nascondendo alla lama nemica i punti vitali.
La sferzata era diretta in diagonale sul suo petto, impattando sulla protezione all'avambraccio posta come difesa.
Il licantropo provò a fare qualche passo in dietro, per sottrarsi ad ulteriori fendenti almeno fino a che non fosse finita quella snervante calura, ma un colpo alle sue gambe lo fece cadere a terra di schiena.
Non era neppure riuscito a vedere cosa lo avesse colpito, ma ciò che contava ora era non farsi sopraffare.
Distinse il braccio alzato dell'avversario, seppure sfocato, pronto a colpire ancora. Il licantropo era affaticato, ma di certo non era uno sprovveduto. Piegò le braccia al petto in modo da difendersi con spada e bardatura dalle sferzate nemiche. Avrebbe potuto forse lenire un po' il suo costato, ma cuore polmoni, collo e gli altri punti critici erano protetti.
L'unica cosa che lo impensieriva erano le gambe. In quella posizione erano del tutto scoperte e se il demone ne avesse approfittato, avrebbe avuto la forza di staccargliele di netto.
Fortunatamente per lui o per sbadataggine del caprino avversario, il poderoso colpo d'ascia arrivò anch'esso al petto, graziando così gli arti inferiori del mannaro che tossì per la botta.
Le percosse del demone non sembravano voler davvero lenire il licantropo, sembravano più atte a tenerlo impegnato, segregato, immobilizzato a terra... "Perché?"
La risposta arrivò a breve. Nell'istante in cui cessarono i fendenti e Ticondius si allontanò, una fiammata divampò dal suolo sotto Drum, invenstendolo.
Subito il mannaro si rotolò di lato, compiendo numerosi giri su se stesso per esaurire le fiamme che erano divampate sulla sua schiena.
Gravi ustioni e un odore acre di peli e carne bruciata. Alcuni pezzetti di pelle si staccarono e caddero a terra, consumati dalle fiamme.
Drum non emise un gemito, anche la sua espressione non lasciava trasparire segni evidenti di dolore che potessero dare soddisfazione all'avversario, ma stava stringendo i denti con forza, perché quel dannato sortilegio si era fatto pesantemente sentire.
Si rimise in piedi, l'alabarda cadde a terra, avendo le cinghie che la reggevano completamente consumate. La schiena gli regalava continue fitte come un'assidua flagellazione, roba che avrebbe piegato il più resistente degli uomini.
Il mannaro cercò lo sguardo dell'avversario. I suoi occhi gialli inumani fissavano la figura mefistofelica. L'espressione era più eloquente di qualsiasi parola, sembrava dire: "Sono un osso più duro di quanto tu possa immaginare bello! Canta vittoria solo nel momento in cui avrai estirpato il mio cuore dal petto e lo stringerai nella tua mano... sempre se arriverai a quel momento e non sarò io invece a spremere nella mia mano il tuo!"
Ci furono pochi secondi di quiete, una inusuale calma in quel clima sanguinario.
Drum la interruppe in un attimo. Con la sinistra estrasse il coltellaccio dalla cintura impugnandolo con la lama verso il basso e si lanciò contro Ticondrius.
Prima vibrò un violento fendente con la spadona in verticale dall'alto verso il basso, diretto verso la mano sinistra del demone. Se quello non si fosse mosso di certo glie l'avrebbe tranciata di netto, ma questa era una possibilità alquanto remota e Drum lo sapeva bene. In realtà l'intento era quello di impegnargli l'arto con la scude per difendersi, tenendolo a bada spingendolo con la spada.
Subito dopo tentò una pugnalata con la sinistra diretta verso la coscia destra di Ticondrius, abbassando la mano verticalmente con un identificabile gesto atto a conficcargli la lama nella carne.
Tuttavia, all'altezza del petto del demone, Drum lasciò la presa della corta arma e con un guizzo scaricò un micidiale gancio mancino diretto verso la guancia destra di Ticondrius, reso ancor più insidioso dagli artigli presenti alla bardatura all'avambraccio, che gli si sarebbero conficcati nel cranio.
Drum sadicamente aveva messo l'avversario di fronte ad una scelta, usare la spada o lo scudo per difendesri all'altezza della coscia impedendo al pugnale lanciato di conficcarglisi nella carne e nei muscoli, oppure per difendersi dal violento colpo al volto. I tempi per decidere erano ridotti a millesimi di secondo e più l'istinto del demone, che la sua coscienza, avrebbe deciso per lui.
Come se ciò non fosse già abbastanza, Drum volle creare altre rogne al demone. Con uno scatto del tutto imprevedibile mosse il suo collo in avanti e con le fauci spalancate cercò di affondare i propri aguzzi denti nel braccio mancino del nemico, poco sotto la spalla, nel bicipite, intenzionato a conficcare le zanne in profondità, fino all'osso, stringendo l'arto in una morsa che lo avrebbe maciullato.
Vedere in un combattimento un guerriero prendere a morsi l'altro era un evento più unico che raro, che rasentava il bizzarro, e per questo ancor più impensabile e letale.
Drum non a caso volle tenere impegnata la scure del demone con la sua spada, in modo da avere libero accesso al braccio nemico senza che l'ascia potesse frapporsi.
Dopo questa veloce serie di attacchi Drum si fece da parte, muovendosi all'indietro di quattro passi, ansimando un poco, ma con aria vigile, guardingo per vedere cosa sarebbe stato in grado di fare ancora quel maledetto demone.
Ghignava come aveva fatto per tutto il tempo, l'espressione era contorta e nevrotica, scintillante di violenta pazzia.
Fin dove si sarebbero spinte quelle due bestie disumane?

CITAZIONE
Attributi del personaggio:
Forza fisica: 180
Difesa fisica: 180
Potere magico: 170
Resistenza magica: 150
Agilità: 140
Energia totale: 300%
Livello: 9
Equipaggiamento: Skoll - protezione con artigli (avambraccio sx); Spada (mano dx); Pugnale (lanciato); Jaoza - alabarda dalla lama inutilizzabile (a terra);
Ferite subite: gravi ustioni alla schiena
Energia rimasta: 30%
Abilità utilizzate:
Vibrazione del terreno: grazie al suo controllo della terra, Drum è capace di intuire gli spostamenti e la posizione degli esseri che si muovono su di essa o dentro di essa (nel caso qualcuno sia in grado di viaggiare sottoterra).
E' capace di percepire anche movimenti che si compiono a grande distanza se sono abbastanza rumorosi (come ad esempio l'avvicinarsi di un esercito nemico).
[Consumo: Passiva 0%]



Edited by Glawulf - 7/12/2009, 18:40
 
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